Teatro come “Scherzi a parte”. Perna: “Fiorello qui a sua insaputa?Colpa di un impiegato burlone”

La vicenda dello spettacolo ad insaputa di Fiorello il 12 dicembre al Palasport e del concerto di Capodanno al Duomo a pagamento all’insaputa del Comune per far quadrare il bilancio del Teatro Vittorio Emanuele (leggi qui) era già abbastanza surreale, comprese le risposte dei vertici dell’Ente ed il fatto che revisori dei conti e Cda non abbiano battuto ciglio. Ma il racconto che l’assessore alla cultura Tonino Perna ha fatto oggi in Commissione a Palazzo Zanca in merito alle spiegazioni date dal sovrintendente Saija e dal presidente Puglisi sull’accaduto supera la più sfrenata delle fantasie.

All’ordine del giorno nella seduta della Commissione presieduta da Piero Adamo c’era il “bilancio creativo” dell’Ente Teatro e quanto accaduto il mese scorso con la delibera di assestamento di bilancio, con parere positivo dei revisori e approvata dal Cda, che conteneva a pagina 5 il programma del sovrintendente degli eventi di dicembre, per recuperare in 30 giorni gli 800 mila euro che mancavano all’appello.

Nel mini programma spiccavano lo spettacolo ad insaputa di Fiorello ed il Capodanno ad insaputa del Comune. Già il giorno della pubblicazione su Tempostretto della notizia, dopo la smentita di Fiorello, era arrivata quella dell’assessore Perna, furente con i vertici del Teatro non solo per non averlo avvisato ma anche per l’aver mai potuto immaginare che il Comune facesse pagare il pubblico per vedere uno spettacolo a Piazza Duomo.

Chiamato in commissione Perna ha raccontato cosa accaduto e quel che ha detto ha lasciato esterrefatti i consiglieri e i giornalisti presenti.

“Quando ho letto su Tempostretto la notizia del concerto organizzato a Piazza Duomo in collaborazione con il Comune sono andato su tutte e furie- ha spiegato- Non siamo mai stati contattati, né si poteva pensare che io o un qualsiasi altro assessore alla cultura potesse dare il suo assenso all’utilizzo di Piazza Duomo per uno spettacolo a pagamento… Siamo di fronte a spettacoli fantasma messi per far quadrare i bilanci. Ho chiamato il sindaco ed insieme abbiamo subito telefonato a Saija ed al presidente del Teatro. Loro ci hanno risposto che ad inserire quella pagina nella delibera e nel sito dell’Ente è stato un dipendente burlone. Insomma, hanno detto così ed io questo vi dico”.

Questi fatti sono accaduti un mese fa e se già era surreale l’accaduto il nuovo dettaglio è stata la ciliegina sulla torta che infatti ha scatenato le reazioni dei consiglieri.

Certo c’è da chiedersi come sia stato possibile, che un sindaco e un assessore sentendosi dire che al Teatro ci sono dipendenti “burloni” che inseriscono spettacoli immaginari nei bilanci e li pubblicano nel sito istituzionale, non battano ciglio e si accontentano della spiegazione. Eppure era la vigilia di Natale, non di Carnevale. Ma la mancata reazione di fronte a queste giustificazioni secondo le quali il Teatro sarebbe un po’ come il set di scherzi a parte o un luogo dove ognuno fa quello che gli pare, lascia pensare che Saija e Puglisi avrebbero potuto anche dire che la pagina 5 l’aveva messa appositamente un marziano e l’amministrazione ci avrebbe creduto comunque.

Il tenore di tutti gli interventi è stato ironico ma determinato. Con il sorriso Nino Interdonato ha unito nel fallimento gestionale chi guida il Teatro e chi li ha nominati: “Signor assessore secondo il suo racconto al Teatro c’è un dipendente burlone che scrive un programma di fantasia, poi però ci sono i revisori dei conti ed un Cda che non si accorgono dello scherzo e approvano la delibera, e la pubblicano sul sito?? A questo punto, se quest’amministrazione vuole essere coerente perché non continua con gli esperti-badanti per i dirigenti provenienti da Macerata e non fa venire al Vittorio Emanuele un dirigente del teatro Lauro Rossi di Macerata per formare un po’ meglio questo gruppo di burloni?”.

Durissima anche Daniela Faranda, che peraltro è stata in passato nel Cda del Teatro: “Abbiamo assistito a cose paradossali, come una delibera pubblicata in un modo e poi modificata dopo che sono arrivate le polemiche. Spettacoli inesistenti inseriti per far quadrare i conti. Stiamo parlando di bilanci, non si può scherzare con queste cose e l’amministrazione non può far finta che nulla sia accaduto”. A ricordare all’assessore Perna che è proprio il sindaco a fare alcune nomine nel Cda è stato Daniele Zuccarello: “Il presidente Puglisi è stato nominato da voi, 3 consiglieri li avete nominati voi, e il sovrintendente è stato scelto dal cda che anche voi avete nominato. Non potete adesso uscirvene dicendo: ci è stato detto che è colpa di un impiegato burlone. Qualcuno ha preso provvedimenti nei confronti di questo burlone?”.

Anche Elvira Amata ha sottolineato gli stessi poteri che l’amministrazione ha ma a quanto pare non esercita e ad affondare il colpo è stato Franco Mondello: “Il Comune non può pensare di essere estraneo a quanto succede al Teatro. Mi chiedo in che termini quest’amministrazione intende essere presente nella Fondazione di Taormina arte, che ruolo intende avere. C’è una delibera di giunta che destina l’ex sede dell’Anfas, l’associazione delle famiglie disabili, a Taormina arte, e già questa scelta è ampiamente discutibile ma vorrei ricordare che su questa materia deve esprimersi il consiglio comunale”.

Alla fine si è deciso che a chiarire il mistero del fantasma burlone del Teatro che fa scherzi al Cda e alla giunta, saranno gli interessati e cioè Saija e Puglisi chiamati alla prossima seduta di Commissione alla presenza dell’assessore Perna.

Potrebbe essere quella la sede ideale per chiedere al sovrintendente se, come dichiarato alla Gazzetta del sud, anche senza Fiorello e Capodanno, il Teatro sarebbe riuscito a incassare 800 mila euro in un mese.

Rosaria Brancato