Verso il progetto “Sprar”. Critico Perna sulla tendopoli

Sono 14.000 i posti finanziati per lo Sprar – il sistema di protezione richiedenti asilo dell’Anci – per il 2014. Nelle intenzioni del Ministero dell’Interno, il numero disponibile di posti per il circuito di seconda accoglienza dovrà essere portato a 16.000 a fine del prossimo triennio, con la clausola per gli enti locali di garantire una percentuale di posti aggiuntivi. Questa la teoria, di fatto la data d inaugurazione dei nuovi centri Sprar è slittata più volte. Previsto l’avvio inizialmente a febbraio, i nuovi progetti partiranno – salvo ulteriori inconvenienti – ad Aprile. Non dovrebbero esserci più ritardi, però, per il progetto Sprar di Messina, che prenderà il via il 29 Marzo. Ovviamente salvo imprevisti, come tengono a precisare a Palazzo Satellite. Il progetto prevede l’assistenza per quindici famiglie – con la possibilità di altri dieci posti aggiuntivi -che saranno ospitate nei locali di Villa Lina, in cui mercoledì scorso tecnici del Comune sono tornati per verificare se fosse tutto pronto. “Forti perplessità”, però, vengono espresse dalla mediatrice culturale del Comune, Clelia Marano, circa le modalità abitative – non trattandosi di appartamenti ma di una scuola – e soprattutto, sulla scelta di un quartiere – Giostra – che viene generalmente considerato “a rischio”. . “L’integrazione va fatta a fasi – dichiara la Marano – il quartiere va preparato. Mi chiedo chi ha fatto l’indagine territoriale”.

Il 30 settembre 2013 la determina sindacale dirigenziale numero 258 ha permesso l’avvio di “un bando pubblico per la selezione di partners per la coprogettazione, organizzazione e gestione di un programma territoriale di accoglienza integrata”. Bando che è stato aggiudicato alla società cooperativa Pro Alter 2000, come sottoscritto dalla determina dirigente del dipartimento sociale Giovanni Bruno, numero 268 del 10 ottobre 2013, che ha come oggetto: “Approvazioni verbali della selezione di partners per la coprogettazione , organizzazione e gestione di un programma territoriale di accoglienza integrata da inserire nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (S.p.r.a.r.) per il triennio 2014-2016”. La selezione della Cooperativa è avvenuta l’8 ottobre e la celerità della pubblicazione del bando e dell’assegnazione ha a suo tempo suscitato diverse polemiche.

Soddisfazione per l’inizio di un progetto di accoglienza integrata nella nostra città viene espressa dall’assessore Tonino Perna, che sulla tendopoli, però, aggiunge: “Il sindaco ha mandato una lettera all’Asp che ha risposto esprimendo l’inagibilità del posto, poi ha mandato una lettera in prefettura, seguita da una seconda. A questo punto mi domando se non sia il caso di mandare le carte alla magistratura”. Una via, quella dell’esposto in procura, già seguita dal circolo Arci Thomas Sankara.

Un dramma, quello della prima accoglienza, che esplode in questi giorni con lo sbarco di 4.000 persone, 2.000 in sole 48 ore. “Registriamo un ritardo enorme sull’accoglienzacommenta il giurista Fulvio Vassallo Paleologo i soldi sono arrivati ma abbiamo problemi di gestione. Gli enti che vincono la gestione molto spesso sono incompetenti e l’appaltano ad altri. Quella che per ora è più in crisi è, però, è la prima accoglienza. Il sistema inaugurato con la legge-Puglia è un sistema suicida”.

Paleologo ha parlato di accoglienza e razzismo nel corso di un convegno organizzato a Messina dal punto Informativo dell'Osservatorio Provinciale Antidiscriminazioni "Migralab A. Sayad", con il contributo dell'Osservatorio provinciale Antidiscriminazioni – Rete Nazionale Antidiscriminazioni – UNAR, insieme al giornalista di “Presa Diretta” Manolo Luppichini, al collega e candidato alle europee 2014 Antonio Mazzeo e Segio Bontempelli, membro della storica associazione “Africa Insieme” di Pisa. Numerosi gli interventi di ricercatori e associazioni nel corso dell’iniziativa, che ha toccato tutte le sfaccettature del tema complesso dell’immigrazione e le sue implicazioni: dalla militarizzazione del mediterraneo alle condizioni di vita deleterie in cui sono costretti a vivere i 4.800 migranti in attesa di essere convocati dalla commissione nel tristemente noto CARA di Mineo, dal business dei centri d’accoglienza alla cosiddetta “apartheid legalizzata”, passando per lo ius soli, il diritto di cittadinanza negato a chi nasce e cresce in Italia.

Sfatiamo un grande mito che il razzismo è la paura del diverso- ha spiegato Sergio Bontempelli – la situazione è più complessa. Ci sono gli organi di stato e la burocrazia a trattare qualcuno come diverso. Il razzismo non è ignoranza, è una forma di sapere che va sconfitta con un’altra forma di sapere. Negli ultimi anni si sta costruendo attraverso l’immigrazione una società gerarchizzata, e questa non è una cosa che riguarda solo i cosiddetti immigrati, riguarda tutti. Il razzismo non colpisce qualcuno che esiste già. Costruisce il suo bersaglio”.

Nel corso del convegno è emerso, inoltre, come quello degli sbarchi sia solo un aspetto di un fenomeno molto più complesso. Ogni anno nascono 70.000 bambini da genitori stranieri e sono bambini che nascono e vivono qui. Quello che emerge è un meccanismo di costruzione sociale dello straniero per innescare un meccanismo di accesso disuguale ai diritti. Oggi c’è una giungla di status legali e ad ognuno di questi corrispondono diritti diversi. Il disuguale accesso ai diritti dilaga in tutti gli ambiti della società, anche nella sanità. Insomma, le “razze” sono delle categorie sociali create ad hoc, a venire discriminata è la povertà.

Eleonora Corace