Appalto scaduto, la coop Progetto Vita mette i lavoratori in mobilità e il servizio rischia lo stop

Il copione purtroppo era già scritto. E per il servizio di trasporto e assistenza degli studenti disabili di Messina e provincia continua l’incubo senza fine in cui sono finiti, loro malgrado, lavoratori e utenti. Dopo le peripezie di questi mesi, le proteste, i sit-in, gli incontri a Palazzo dei Leoni, adesso si rimescolano le carte e in ballo c’è la prosecuzione del servizio fino alla fine dell’anno scolastico e la continuità occupazionale di tutti i lavoratori impiegati nel servizio. La cooperativa Progetto Vita lo scorso 30 aprile aveva scritto chiaro e tondo agli uffici di Palazzo dei Leoni comunicando che la settimana successiva avrebbe interrotto il servizio in quanto si sarebbe concluso il contratto sottoscritto in virtù dell’appalto che nei mesi scorsi si era aggiudicata la cooperativa Progetto Vita, che ha gestito il servizio insieme alla coop Comunità per Vivere Insieme.

Immediata era stata la presa di posizione dei vertici di Palazzo dei Leoni che hanno diffidato la cooperativa a non interrompere l’assistenza agli studenti disabili, paventando anche la denuncia per interruzione di pubblico servizio. Dal canto suo però il presidente di Progetto Vita aveva esposto le motivazioni da cui era scaturita la comunicazione di cessazione delle attività ed aveva anche avvisato che non avrebbe accettato alcuna proroga alle stesse condizioni (vedi articolo correlato).

Una situazione che a quanto pare nessuno riesce a risolvere e che oggi vede la coop Progetto Vita comunicare di aver avviato le procedure di mobilità del personale con le cooperative Orsa Maggiore e Azione Sociale che in sede di gara d’appalto di erano classificate come seconde. Progetto Vita non vuol saperne di continuare a erogare il servizio di assistenza e trasporto dei disabili nelle scuole superiori e dunque ha dato il via alle procedure di mobilità dei lavoratori, ricordando alla Provincia che ci sono appunto le graduatorie delle coop a cui fare riferimento per garantire la continuità delle prestazioni di assistenza. Progetto Vita ha inoltre precisato di aver comunicato in tempo utile alla Provincia e ai lavoratori la fine delle attività lavorative, in modo da adottare in tempo utile tutti gli atti amministrativi necessari alla prosecuzione del servizio.

“Una situazione allucinante – dichiarano Clara Crocè, Segretaria Generale della Fp Cgil, e Gianluca Gangemi, responsabile del servizio. La Provincia regionale non ha saputo adottare le misure necessarie per garantire la continuità del servizio ai lavoratori e ai ragazzi disabili. Con rammarico dobbiamo prendere atto che la FPCGIL aveva previsto il drammatico epilogo della vertenza”.

Il sindacato ha già richiesto un incontro all’ingegnere Gaetano Sciacca, direttore della Direzione Territoriale del Lavoro, per cercare una soluzione che possa essere definitiva.