Aumentano i bus e gli autisti non bastano, al via la riorganizzazione del personale

Quando si parla di Atm è ormai quasi scontato il riferimento al numero troppo alto di dipendenti in relazione al servizio che, soprattutto negli ultimi anni, l’azienda ha offerto. O forse meglio dire che non ha offerto. Eppure poche settimane fa è saltato fuori quello che inizialmente era sembrato quasi un paradosso: all’Atm ci sono pochi autisti. Il primo a denunciare questa “carenza” era stato il segretario dell’Orsa trasporti Michele Barresi che, senza mezzi termini, aveva dichiarato che con 50 bus, il massimo che l'Atm potrà mettere in servizio senza il necessario acquisto di nuovi mezzi, gli attuali autisti in forza sarebbero stati insufficienti. Dichiarazione che effettivamente aveva poi trovato riscontro dall’analisi dei documenti sulla ripartizione del personale dell’azienda di via La Farina. Considerato che sia l’amministrazione comunale, sia la gestione commissariale dell’Atm targata Domenico Manna, stanno facendo sforzi immani per rimettere in strada quanti più bus possibile, è apparso quindi urgente avviare subito quella riorganizzazione del personale più volte invocata dai sindacati e in ultimo soprattutto dall’Orsa.

Il dato da cui partire è che nell’ultima settimana i mezzi in servizio sono stati circa 45, se il trend positivo continuerà non ci vorrà molto per ritrovarsi, e qui il paradosso, a non poter far uscire i mezzi perché non c’è nessuno che può guidarli. Siccome l’obiettivo è proprio quello di continuare questo percorso, la soluzione per non trovarsi impreparati è già stata trovata. E’ infatti stato approntato un atto di interpello interno rivolto al personale dell’azienda che abbia già la patente e l’abilitazione da autista per andare a rinforzare gli addetti alla guida. Dunque tutti quei dipendenti in possesso di queste qualifiche, ma attualmente impegnati in altri ruoli, potranno proporsi e ottenere il cambio di mansione. Si tratta di un primo passo verso quella riorganizzazione del personale oggi più che mai necessaria per riuscire a ricostruire un’azienda che davvero si occupi di trasporto pubblico, passo quasi obbligato anche alla luce del fatto che già in questi giorni sono saltate fuori parecchie difficoltà per coprire tutti i turni. “Attraverso questo atto -spiega il responsabile dell’Esercizio gommato Salvatore Orlando– speriamo di riuscire a reclutare subito tra i 12 e 15 autisti, cifra minima per poter organizzare i servizi con maggiore sicurezza”. A ciò si aggiunge anche che a novembre dovrebbe partire anche il servizio scuolabus che ovviamente comporterà la necessità di impiegare ulteriori autisti. Ecco perché in casa Atm è urgente far aumentare il numero di chi può mettersi alla guida dei mezzi.

Per avere un quadro più chiaro e dettagliato ricordiamo i numeri pubblicati nelle scorse settimane sulla ripartizione del personale Atm. Attualmente i dipendenti sono 581 e gli autisti dei bus, al netto del personale inidoneo (circa una ventina), sono 198, di cui 113 effettivi, 24 ex Lsu con i contratti regionali in scadenza e 26 della Ztl. A quel numero si devono sottrarre 20 autisti che non guidano più per questioni di anzianità e vengono impiegati nei turni di verifica e ruoli di esercizio, sempre relativi al gommato, e altri 15 impiegati nel servizio di rimessa e soccorso. Risultato totale dei dipendenti che realmente guidano: 163. Per mettere in circolazione 50 bus servono però circa 170 autisti più le riserve per eventuali malattie, cambi turno, infortuni, ferie, permessi. E se si considera il servizio scuolabus si devono aggiungere altri 20 autisti e le riserve. Orlando ha già provveduto a rimettere sui mezzi quegli autisti che erano stati esentati dal servizio di guida, l’atto di interpello è di certo un altro passaggio importante, segno che davvero si sta fortemente puntando a far ripartire l’Atm e il trasporto pubblico messinese. Oltre agli autisti ci sono infatti 55 addetti alle officine, 21 alla pulizia, 77 ausiliari effettivi nelle Ztl, 42 autisti del tram per 6 vetture (sufficienti fino a 9), 26 amministrativi, 8 uscieri, 26 addetti alle officine del tram e 2 dirigentiBisognerà adesso vedere quanti risponderanno all’appello.

Francesca Stornante

Venerdì, 25 ottobre, 2013 – 02:31