Conte e Barresi non se le mandano a dire, è scontro aperto su premi e indennità

Continua il botta e risposta a distanza tra il Direttore Atm Claudio Conte e il segretario dell’Orsa Trasporti Michele Barresi. Pietra dello scandalo erano stati i 10.330 euro di retribuzione accessoria che il direttore percepisce da oltre dieci anni, indennità sulla quale il sindacato aveva chiesto chiarezza. Il dibattito si è fatto incandescente e ha tirato in ballo anche il Commissario Manna, gli altri dirigenti e i dipendenti dell’Azienda Trasporti. Il direttore Conte, che si prepara a lasciare il suo posto visto che l’amministrazione Accorinti e il Commissario Manna non intendono rinnovare il contratto in scadenza il 5 ottobre, punta a fornire ulteriori precisazioni, vere e proprie risposte al sindacalista Barresi.

“Mi ripromettevo di non replicare ulteriormente alle polemiche sollevate dall’Orsa sulla cosiddetta retribuzione variabile incentivante riconosciuta contrattualmente ad alcuni dirigenti Atm (e non solo Atm) ed a tutto il personale assunto a tempo indeterminato. Ma è davvero impossibile restare indifferenti nel leggere quanto scrive l’amico Barresi. Se non conoscessi bene la sua indiscussa onestà intellettuale, sarei portato a credere che gli sia stato conferito mandato di attaccare la retribuzione incentivante riconosciutami dai miei precedenti superiori, perchè palesemente confliggente con il noto provvedimento di non rinnovo del mio contratto alla data di scadenza ipotizzata dal Commissario”.

Inizia così la lunga nota di Conte che vuole intanto precisare chel’Azienda è fallita per motivi molto più seri e documentabili, peraltro rilevati anche dalla nuova Amministrazione Comunale, consistenti nell’azione di “soffocamento” operata sia dalla Regione che dal Comune. Infatti, come è noto, dal 2003 è entrata in esercizio la tranvia (inizialmente circa € 5 mln/anno di extracosti), ma la Regione solo nel 2010 ha iniziato a corrispondere i relativi contributi. Essa inoltre non ha ancora corrisposto per intero il periodo 2003-2009, nonostante l’adozione di una legge regionale che lo prevede. A questo si unisce il “soffocamento” operato anche dal Comune di Messina, che a tutto il 2012 ha lasciato incredibilmente invariati i contributi per l’ATM agli importi del 1999, nonostante l’entrata in esercizio del tram. Ciò è stato reso possibile evitando il Comune la stipula del Contratto di Servizio che solo oggi, grazie alla nuova Amministrazione Comunale – come apprendo dalla stampa -, è divenuto obiettivo prioritario. Fatti, questi, che l’Orsa non può non conoscere.”

Conte contesta la difesa di Barresi del “premio presenza” di cui beneficiano i lavoratori Atm. “Leggo che il Premio presenza a tutto il personale, a differenza di quello ai dirigenti Atm, è sacrosanto per Barresi perché ha permesso di abbattere il fenomeno dell’assenteismo. Pur immedesimandomi nel suo ruolo di sindacalista, francamente ritengo indifendibile il suo assunto, visto che, come scritto da lui stesso, allo stato occorre la sola presenza del personale necessario al servizio di soli 20 autobus. E comunque, trattandosi di un risultato oggi minimale, esso non può certamente gravare per quasi € 1.200.000 all’anno sul bilancio aziendale. Invito quindi nuovamente l’amico Barresi a valutare la mia proposta di una rivisitazione del Premio di Risultato depositata in data 1 marzo 2010 al protocollo aziendale, indirizzata a Sindacati e Commissario, ad impatto zero sul bilancio, e come già detto, regolarmente disattesa dall’Orsa e dal Commissario protempore, come tante altre mie iniziative”.

Conte contesta Barresi quando parla di “mollichine ai lavoratori”. “1.200.000 annui di premio presenza a carico dell’Azienda per movimentare 20 bus non mi sembrano mollichine. E neanche gli € 237 x 12 mesi = € 2844/anno di premio presenza che percepisce il singolo lavoratore. Da raffrontare ai circa 10.000 euro l’anno di mia competenza che certamente non compensano la mia sola presenza”.

Concluse queste spiegazioni Conte promette di non tornare più sull’argomento, ma appare difficile chiudere così il dibattito considerato che anche il sindacalista Orsa, insieme ad Antonio Ciccolo della Cisl, ha voluto fornire nuove precisazioni a quanto dichiarato nei giorni scorsi.

Barresi spiega che il premio presenza per i dipendenti, che non è un premio risultato, è stato introdotto con la deliberazione n. 45 del 16/7/2010 ed è un'indennità giornaliera contrattualmente prevista per gli autoferrotranviari. Tale accordo ha avuto il merito di abbattere sensibilmente ogni forma di assenteismo rendendo, almeno in tal senso, l'azienda messinese tra le più virtuose d'Italia. L'importo di 1, 7 milioni di euro indicato invece dall'ex Direttore quale peso in bilancio di tale premio è invece totalmente errato e palesemente sovrastimato e non capiamo come, colui che ha redatto i bilanci aziendali per oltre un decennio possa commettere, se in buona fede, errori così grossolani sul costo del personale, oppure dobbiamo pensare che i consigli comunali che si sono succeduti avessero invece buone motivazioni per bocciarli annualmente".

Barresi e Ciccolo scendono nei dettagli e chiariscono che il "premio presenza" richiamato viene percepito da poco più del 50% dei dipendenti (580) e non dalla totalità essendone esclusi gli 87 contrattisti (ex LSU ) e i circa 130 ausiliari della ZTL, che l'ammontare del premio è di 100 euro mensile con un sistema contabile che lo riduce progressivamente del 20% per ogni singolo giorno di assenza a qualunque titolo fino ad azzerarsi al settimo giorno di assenza in un mese. Un accordo rigidissimo che disincentiva le assenze con ottimi risultati e che qualunque datore di lavoro pubblico o privato applicherebbe senza indugio. Non può pertanto sfuggire come l'importo indicato dall'ex direttore sia assolutamente sovrastimato e pretestuoso il riferimento, mentre invece non viene data risposta alcuna sulla natura dell'indennità di 10 mila euro erogata annualmente ai dirigenti che era l'oggetto della richiesta del sindacato”.

Orsa e Cisl non vogliono alimentare polemiche né insinuare che quei compensi fossero illegittimi, ma avendo appreso che il Commissario Manna ha già avviato un’inchiesta interna chiedono di sospendere per il futuro ogni indennità e premio risultato ai dirigenti Atm, considerati i principali responsabili nel tempo del disastro in cui versa l'azienda. Assicurano anche che ogni forma di indennità riguardante i dipendenti potrà essere in futuro oggetto di nuovo confronto ma solo quando si realizzeranno le condizioni di un'azienda normale.

“Chiediamo alla nuova amministrazione comunale –concludono- che si operi celermente per fare dell'Atm nuovamente un'azienda capace di fornire un servizio alla città e constatiamo con favore che, pur in mancanza di nuove risorse, già da qualche giorno sono in circolazione 30 autobus (ieri erano 33), certamente ancora pochissimi per i bisogni della città, ma più dei 18 con cui ci aveva lasciato la precedente fallimentare gestione, segnale evidente che si poteva e doveva fare meglio anche all'interno dell'azienda”.

Francesca Stornante