Da dieci anni esiste un’indennità da 10mila euro per il Direttore, l’Orsa chiede spiegazioni

Secondo un verbale di accordo datato 30 ottobre 2004, tra l’allora Presidente dell’Atm Pino Cardile e il Direttore Generale dell’azienda Claudio Conte, annualmente proprio il Direttore generale incassa una “retribuzione accessoria” che si va ad aggiungere al normale compenso. In pratica, da dieci anni, Claudio Conte riceve dall’azienda 10.330 euro come indennità economica della quale però non si conosce la natura. L’ultima richiesta risale allo scorso 13 maggio, quando il Direttore Conte indirizzava all’allora Commissario Atm Enrico Spicuzza un documento in cui si chiedeva il pagamento della somma. Richiesta che Spicuzza accoglierà il giorno successivo, dunque il 14 maggio. Nello stesso documento il Direttore Conte invita l’Ufficio paghe dell’azienda a procedere all’erogazione della somma, specificando “stesso importo anno precedente”, confermando dunque che si tratta di una prassi ormai consolidata.

Naturalmente nessuno vuole mettere in dubbio la legittimità di quanto percepito, ma il sindacato Orsa vuole vederci chiaro. Per questo ha ufficialmente chiesto al neo Commissario Atm Domenico Manna una copia del documento di cui, a quanto pare, è difficile trovare traccia in azienda: innanzitutto si vuole capire i contenuti di quel verbale di accordo 2004 che introduce l’indennità, la natura di questa retribuzione accessoria e se la stessa sia estesa anche ad altre figure dirigenziali presenti in azienda.

I segretari Mariano Massaro e Michele Barresi sottolineano che, appunto, non si tratta di contestare il fatto che il provvedimento sia legittimo. Ma di fronte ad un’azienda che da anni arranca, che da mesi non riesce a mettere in strada più di venti bus al giorno, che vive una crisi senza precedenti e che con i suoi debiti potrebbe trascinare il Comune al default, che ha delle potenzialità che nessuno ha saputo o voluto sfruttare, anche una semplice pretesa di chiarezza è legittima. I due sindacalisti hanno scritto al Commissario Manna, al Sindaco Renato Accorinti e all’Assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola per chiedere di “verificare immediatamente se esistano tutte le reali motivazioni, i presupposti e l’opportunità per l’erogazione di tali cifre”. Massaro e Barresi però vanno oltre e contestano l’ipotesi che questo possa essere una sorta di premio produttività. “Dove la natura di tale indennità possa paradossalmente configurarsi come una forma di ‘premio per i risultati raggiunti’ erogato ai dirigenti di un’azienda in fallimento si chiede di avviare da subito una specifica inchiesta amministrativa e di rivedere quanto sottoscritto nell’accordo in una logica di economia di costi e produttività aziendale”. Considerato anche che i compensi annui dei dirigenti Atm, di questi tempi soprattutto, non necessiterebbero di un retribuzione accessoria. Il sindacato rispolvera alcuni dati, visionabili anche sul sito Atm, e ricorda che il Direttore generale guadagna 145.814 euro lordi, il Direttore Amministrativo Ferdinando Garufi 128.607 euro lordi, il Direttore di esercizio tranvia 119.760 euro e il Direttore di esercizio gommato 72.111 euro. Dando un occhio agli incarichi di consulenza ci sono 20mila euro per gli ultimi sei mesi di questo 2013 per Salvatore Trasacco, Esperto amministrativo e contabile; 14.500 euro per un anno al legale sinistri Agatino Grasso, 38.500 euro annui per il legale aziendale Alessandro Liuzzo e così via.

L’Orsa lo ripete da mesi, per il sindacato la crisi economica in cui versa l’Atm è dovuta soprattutto ad una discutibile gestione aziendale che ha portato, giusto per ricordare due conseguenze sotto gli occhi di tutti, al cronico ritardo con cui vengono pagati i lavoratori e alle difficoltà nel reperire le risorse economiche per far fronte alla più basilare manutenzione dell’esiguo parco mezzi. Massaro e Barresi chiedono anche un incontro urgente al Commissario Manna per poter avere prima di tutto contezza del contenuto del verbale. Solo così si potranno valutare gli eventuali prossimi passi.

Intanto il Direttore generale Claudio Conte dovrebbe essere pronto a lasciare il suo posto, così come comunicato dall’amministrazione Accorinti. Negli ultimi due giorni però il direttore è stato in visita a Palazzo Zanca per chiedere chiarimenti al Sindaco rispetto alla scelta di non rinnovare il contratto in scadenza. Risposte però ancora non ne sono arrivate. Come non sono ancora giunte notizie sul futuro che l’amministrazione immagina per l’azienda.

Francesca Stornante