Il Natale di protesta di 600 dipendenti senza stipendio

Purtroppo non è una novità, ma adesso c’è la certezza assoluta che quello dei lavoratori Atm sarà un Natale di protesta. Senza soldi e in protesta. Parla chiaro la comunicazione firmata dal Direttore Amministrativo Ferdinando Garufi e dal Direttore Generale Claudio Conte che annuncia che, alla luce della condizione economica dell’azienda e dei tempi tecnici per i vari trasferimenti del famoso milione e trecento mila euro del dodicesimo, i soldi non arriveranno nelle tasche dei 600 dipendenti prima di Natale. Pochi giorni fa, nonostante la notizia della riduzione dei finanziamenti in arrivo da Palermo, il Commissario Atm Santi Alligo aveva provato ad essere ottimista garantendo il pagamento di uno stipendio prima del 24. Con la nuova comunicazione aziendale però non ci sono più dubbi e i dipendenti possono mettersi l’anima in pace. Lo stipendio arriverà entro il 31 dicembre. I due direttori promettono che sarà fatta qualunque cosa per velocizzare i tempi, ma ci sono dei passaggi obbligati che si devono rispettare. E allora 600 famiglie si preparano a un Natale senza soldi, nella speranza di avere quell’unico stipendio previsto per loro almeno prima della fine dell’anno. Ricordando che i dipendenti Atm sono fermi al pagamento della prima metà della mensilità di settembre e hanno preso gli ultimi soldi praticamente un mese fa. Durissima, naturalmente, la reazione dei segretari di Orsa, Ugl e Cub, Michele Barresi, Carmelo Altadonna e Francesco Urdì. "Avevamo denunciato nei giorni scorsi anomali e colpevoli ritardi burocratici nella firma del mandato, rompendo un silenzio colpevole e immorale nei confronti dei lavoratori rimasti appesi alla promessa che lo stipendio sarebbe arrivato entro natale . Oggi non siamo stupiti di aver avuto ragione, come non ci stupisce che si siano palesate difficoltà nelle risorse promesse dalla Regione”. I sindacalisti non risparmiano attacchi contro gli stessi colleghi sindacalisti che invece stanno seguendo una linea diversa. “ Ci lascia esterrefatti che solo parte del sindacato oggi pare sia interessato a incalzare l'amministrazione e rompere una strana cortina di silenzio omertosa che ha contribuito alla cogestione politico – sindacale che ha portato l'azienda al baratro. Abbiamo già presentato un esposto alla procura della Repubblica e preteso oggi stesso nell'incontro tenutosi con il Direttore Atm che anche all'interno delle dinamiche aziendali vi siano scelte chiare e coraggiose che evitino, in discontinuità col passato, possibili clientelismi e personalismi, anche di matrice sindacale, che nulla hanno a che fare con il bene di azienda e lavoratori”. Ancora una volta i lavoratori Atm si sentono trattati come l'ultima ruota del carro in ogni scelta e priorità di questa amministrazione come della precedente. Se entro i prossimi giorni tutto resterà esattamente come in questi giorni loro passeranno di nuovo alla protesta. (Francesca Stornante)