Novità per i dipendenti: stop ai mezzi all’interno dell’azienda e attenzione sulla rilevazione delle presenze

Molte iniziative erano in cantiere già da alcuni mesi e aspettavano solo di poter partire. Altre sono invece in fase di definizione, in attesa di limare gli ultimi dettagli. Le novità in arrivo per l’Atm sono tante, il neo direttore generale facente funzioni Salvatore Cuscinà ha le idee chiare e promette che i progetti in fase di decollo sono diversi e puntano a toccare vari aspetti della vita dell’azienda di via La Farina. Il trasferimento di Cuscinà e del collega Giuseppe Sorbello dal Dipartimento Mobilità del Comune a quanto pare non passerà inosservato all’interno dell’Atm, dove già si iniziano a vedere i primi cambiamenti.

Obiettivo: riorganizzazione dell’azienda. Anche se l’incarico di direttore facente funzioni è temporaneo, Cuscinà non demorde e, insieme al collega Sorbello, non ha intenzione di perder tempo. Tra i primi provvedimenti adottati ci sono due azioni che mirano a riportare ordine proprio all’interno dell’Atm.

Innanzitutto stop agli ingressi di veicoli dei dipendenti negli spazi aziendali. I lavoratori Atm non potranno più portare dentro auto e soprattutto mezzi a due ruote che sistematicamente tutti parcheggiavano all’interno, anche se di fatto non esiste una zona riservata e destinata a parcheggio per i dipendenti. Dunque non esiste un parcheggio ma chiunque porta il proprio mezzo, chi usa quelli a due ruote non si limita solo al parcheggio ma si sposta all’interno dei cortili da uno stabile all’altro, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di sicurezza. Infatti ci sarebbe un piano per la sicurezza che in realtà non è mai stato attuato, nonostante fino a qualche mese fa ci fosse un professionista con incarico esterno che avrebbe dovuto occuparsi solo di sicurezza. Adesso quel piano è stato rispolverato e il neo direttore facente funzioni lo sta già facendo applicare. Secondo il provvedimento, i lavoratori che vorranno entrare con mezzi propri dentro il perimetro dell’Azienda, dovranno preventivamente dimostrare la “regolarità” dei propri mezzi sia ai fini della revisione periodica che ai fini dei massimali assicurativi. Solo dopo la citata verifica preliminare dei mezzi sarà consentito l’accesso in azienda, ma solo attraverso un percorso obbligato e successivo stazionamento in area delimitata e video sorvegliata.

Altra novità in arrivo riguarda la rilevazione delle presenze dei lavoratori. Sembrerebbe una cosa banale e quasi scontata in un’azienda come l’Atm, evidentemente però fino ad oggi nessuno ha pensato che fosse fondamentale controllare meglio le presenze. Un sistema di badge era stato pensato e allestito nel 2008 durante il primo commissariamento targato Domenico Manna. Oggi non funziona e in attesa ecco l’idea: monitoraggio costante e capillare. Cuscinà è partito da una constatazione, cioè il fatti che fino ad oggi le presenze dei lavoratori dell’Atm sono state prese in maniera a dir poco superficiale mediante una serie di fogli di firma dislocati in vari uffici e persino in stanze con un solo dipendente che firmava in solitudine senza alcun controllo. Difficile ipotizzare che nessuno nel tempo abbia potuto approfittare di questa libertà. Adesso si cambia musica e saranno due o tre le postazioni adibite alla firme di presenza, controllate, e sotto la diretta responsabilità dei dirigenti di settore.

Questo dovrebbe essere solo l’inizio. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.

Francesca Stornante