Via libera al bilancio, il 2013 è stato un anno nero. C’è la pianta organica, servono 570 dipendenti

Nel 2013 l’Atm ha prodotto ricavi da vendite e prestazioni per 4.233.013 euro. Ciò significa che nel 2013 l’Azienda di trasporto pubblico messinese ha messo sul mercato un prodotto che ha portato in cassa poco più di 4 milioni di euro. E’ il dato che colpisce di più del bilancio consuntivo 2013 esitato dagli uffici di via La Farina e che ha ottenuto il via libera del Collegio dei Revisori dei Conti Atm dopo una rimodulazione. Adesso il documento finanziario dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. Di certo c’è che rappresenta una nitida fotografia di quella che era l’azienda fino ad un anno fa, sono i numeri di un anno difficilissimo, solo per metà retto dall’amministrazione Accorinti e quindi dal nuovo corso aziendale.

Ma vediamo nel dettaglio le cifre di questo bilancio, partendo proprio dai quei 4 milioni di euro per ricavi da vendite e prestazioni. Nel 2013 la vendita dei biglietti ha portato in cassa 1.214.951 euro, mentre gli abbonamenti ordinari hanno fruttato 240.753 euro e quelli agevolati 334.126 euro. Scorrendo ancora la tabella dei ricavi salta fuori che nel 2013 il parcheggio Cavallotti ha portato in cassa 40.623 euro, mentre sono i gratta e sosta a rivelarsi ancora i maggiori incassi per l’Atm con 2.097.675 euro. Sempre sotto questa voce ci sono i 29.645 euro di multe ai passeggeri, i188.992 euro del servizio Università o i 70.500 euro di proventi per pubblicità. Alla fine della tabella il totale del valore produzione è di 29.265.354 euro, perché nel calderone finiscono anche i contributi comunali e regionali che rappresentano la linfa dell’Atm, senza i quali non si potrebbero neanche pagare gli stipendi dei lavoratori, considerato che il costo del personale ammonta a 20.852.854,91.

E proprio a proposito di personale, è proprio degli ultimi giorni un’altra novità importante per l’azienda: è stata approvata la nuova pianta organica che finalmente consegna l’esatta fotografia della situazione attuale per quanto riguarda il fabbisogno di personale dell’azienda di via La Farina. Il documento è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali e rappresenta un passo in avanti fondamentale per quella che sarà la riorganizzazione a cui punta la nuova governance Atm. Pianta organica che in via La Farina mancava dai tempi della presidenza targata Franco Provvidenti e che oggi dice che l’Atm ha bisogno di 570 dipendenti, dunque non si registrano quegli esuberi di cui spesso si è parlato negli anni, considerato che nel consuntivo 2013 i lavoratori risultano 578. E’ stato finalmente fissato il numero degli autisti necessari per far funzionare davvero il trasporto pubblico e dovranno essere 232. Ad oggi all’appello ne mancano 40, senza dimenticare che ci sono ancora 24 ex Lsu e 26 ex Ztl in attesa di trasformazione di contratto da tempo determinato a indeterminato e di riconoscimento della qualifica di autista. In quest’ottica la pianta organica sarà funzionale per chiedere l’avvio delle procedure di stabilizzazione per i contrattisti ex Lsu. C’è anche un elemento assolutamente nuovo, ma in linea con gli obiettivi che l’amministrazione comunale e il Direttore Foti hanno anche messo nero su bianco nel piano industriale dei prossimi quattro anni. Si tratta dell’area commerciale, un settore che si occuperà esclusivamente di marketing per dare all’Atm quella dimensione che oggi non ha. A dirlo sono i numeri, anche quelli del bilancio 2013. Da anni ormai l’Atm non riesce a fare cassa vendendo il suo prodotto, ricordiamo che il 35% dei ricavi delle aziende di trasporto pubblico dovrebbe arrivare proprio dalla vendita di mercato e i 4 milioni di euro del 2013 sono molto lontani da quella percentuale. La nuova area commerciale proverà a far cambiare rotta anche sotto questo punto di vista.

Tornando all’analisi del bilancio è chiaro che ci si trova di fronte a numeri non certo edificanti o soddisfacenti per un’azienda di trasporto pubblico che nel 2013 ha registrato ulteriori perdite rispetto all’anno precedente, quando in cassa erano entrati 5.132.172,46 euro di ricavi da vendite e prestazioni.

I 29.265.354 euro di valore della produzione fanno ancor più impressione se confrontati con il costo di quella stessa produzione: 26.983.264,99. La parte più sostanziosa, come abbiamo visto, è destinata alle spese del personale. La tabella dice che nel 2013 l’Atm ha speso 1.263.700,75 euro in carburante, 59.910,51 in pneumatici, 98.715,54 euro in spese telefoniche (nel 2012 erano 207.512,19), 237.986,33 per avvocati esterni e ben 344.175 euro di tassa comunale sui rifiuti.

Dato finale: il consuntivo Atm 2013 chiude con un utile pari a 248.163,04 euro.

Al di là dei numeri, ad illustrare i punti salienti di questo bilancio è la relazione che accompagna il documento finanziario redatta dal Direttore Giovanni Foti. Il manager, giunto però quest’anno, spiega come si è giunti a quelle cifre e fa rilevare che nel 2013 il Comune ha destinato all’ATM 17 milioni quale contributo di esercizio. Il congelamento di scatti e progressioni di carriera a soli fini economici, il perdurare della progressiva stretta, iniziata nel 2007, sul ricorso a prestazioni di lavoro straordinario, oggi azzerato, nonché l’incidenza dei pensionamenti, ha comportato il risparmio di circa 1.055.000 euro sulle spese del personale. Altri risparmi sono stati dovuti alla generale diminuzione delle forniture strategiche (ricambi) necessarie all’esercizio, una situazione purtroppo ascrivibile al diminuito livello dei servizi erogati. Non a caso, infatti, il 2013 si è chiuso con una percorrenza di 2.090.038 km per il gommato e 287.722 km per la tranvia, con un trend in diminuzione rispetto agli anni precedenti.

Foti riserva un cenno particolare ai crediti esposti per il trasferimento all’ATM delle quote provenienti dalle multe, insufficienti per il pagamento delle rate del leasing contratto nel 2007 per l’acquisizione di 25 bus. Bus che, tra l’altro, lo stesso Foti pochi giorni fa ha definito una zavorra. Quote peraltro dinamiche che vengono trasferite all’azienda solo dopo l’avvenuto incasso da parte del relativo Dipartimento Comunale.

Poi ci sono le spese di manutenzione straordinaria della tranvia, di proprietà del Comune e affidata in comodato d’uso all’ATM, o le spese che l’azienda sostiene per il Dipartimento Mobilità del Comune allocato al secondo piano dello stabile di via La Farina, sia in termini di “spese condominali” che per il pagamento delle rate di mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.

Anche il 2013 è stato un anno essenzialmente connotato da una pesante crisi di liquidità che ha fortemente condizionato in negativo il servizio di trasporto, facendo attestare l’offerta al minimo. Per lo stesso motivo si sono registrati notevoli ritardi nella corresponsione delle retribuzioni, un aumento di ingiunzioni di pagamento dai fornitori e l’iscrizione a ruolo dei debiti verso enti Previdenziali e Fiscali.

Intanto l’azienda ha già redatto anche il bilancio di previsione 2014 che adesso è al vaglio del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Atm.

Francesca Stornante