Mancano i tram e i messinesi inveiscono con gli autisti, progetti da rivedere

I problemi per l’Atm non finiscono mai e, nonostante gli sforzi, puntualmente ci si ritrova a dover fare i conti con un parco mezzi che non può rispondere alle esigenze di una città che conta quasi 250 mila abitanti. L’assessore Cacciola due giorni fa ha lanciato un appello al Presidente della Regione Crocetta, affinché dia un sostegno al trasporto messinese. Nel frattempo però fare i conti con ciò che c’è a disposizione non è facile. Soprattutto quando si tentano anche degli esperimenti. E così è accaduto che ieri mattina, a causa di problemi manutentivi ai tram, dalle ore 10 alle 12.30 sono rimasti in linea solo quattro mezzi a fronte dei sette previsti dal piano esercizio disposto dall’Atm lo scorso mese di ottobre quando venne lanciato dall’ Amministrazione il progetto “Andiamo a scuola in TPL”. Ma non è un caso sporadico perché anche nel pomeriggio del 25 marzo le vetture superstiti erano state addirittura solo tre.

“Non è una novità che ci sia giornalmente una media di cinque o sei vetture al massimo – dichiarano Giovanni Burgio e Pietro Turrisi del Cooordinamento Autisti del Sindacato OR.SA – per evidenti e cronici problemi di manutenzione di una flotta ormai ridotta all’osso, ma ci preoccupa molto, oltre alle criticità e ai disservizi recati alla clientela, il fatto che sempre più spesso gli utenti sfoghino la rabbia dovuta alle lunghe attese alle fermate inveendo contro gli incolpevoli conducenti dei mezzi”. I due lavoratori raccontano che la scorsa mattina ben due conducenti hanno lamentato di essere stati oggetto di insulti e minacce verbali da parte dei numerosi viaggiatori che alle fermate fermata si accalcavano sui mezzi stracolmi dopo lunghe attese. Una situazione non più tollerabile per il sindacato.

Rischi e stress per gli autisti, carenza di servizi per i cittadini. A rincarare la dose è poi il segretario dell’Orsa Trasporti Michele Barresi che nel commentare i numeri dei tram che ultimamente l’Atm ha messo in strada non può non riallacciarsi al discorso del progetto “Andiamo a scuola in Tpl” che si basava solo ed esclusivamente sulla presenza costante di almeno 7 tram in linea. Per Barresi “il progetto proposto dall'amministrazione comunale lo scorso ottobre, certamente con i migliori intendimenti, sulla carta è ancora in vigore sebbene in mancanza della settima vettura in linea risulti nella pratica fallimentare ed oggi, in presenza degli attuali orari studiati dall'azienda in funzione di tale progetto, a cascata vengono a crearsi ulteriori forti criticità sulla circolazione per l'intera mattinata costringendo in alcune fasce orarie l’utenza ad attese che superano i 30 minuti.

Anche noi il mese scorso avevamo provato a capire i risultati del Tpl, andando a monitorare da vicino il funzionamento del servizio in una normale mattinata della settimana (vedi articolo correlato). Ed anche un mese fa i tram erano meno di quelli previsti sulla carta e andando indietro nel mesi precedenti avevamo verificato che non era un problema circoscritto nel tempo. Riproponiamo quei dati che ben spiegano le difficoltà di garantire determinati tipi di servizi. Nel mese di gennaio, ad esempio, solo in quattro giornate l’Atm era riuscita a far uscire sette tram, precisamente il 21, 22, 27 e 31 gennaio. Il periodo in cui il Tpl aveva funzionato meglio era stato quello compreso tra la fine di novembre e la pausa natalizia degli studenti. Dal 21 novembre al 18 dicembre infatti avevano circolato sempre sette tram, tranne in sei giornate in cui ne erano stati messi in circolazione cinque o sei.. Non era andata bene ancora prima, dal 21 ottobre al 20 novembre, mese in cui il piano è stato rispettato alla perfezione solo per nove giorni, mentre nei restanti erano uscite cinque o sei macchine. Questo piccolo report è lo specchio di quanto, nonostante gli sforzi, la buona volontà e le idee non bastano.

“Le criticità nella circolazione vengono spesso aggravate dalla carenza palesata del settore manutentivo dell’ATM che per motivi che chiediamo vengano accertati – continua Barresi -non è evidentemente in grado di programmare un’adeguata manutenzione neppure alle poche vetture rimaste disponibili. L’Orsa, che nelle scorse settimane ha presentato un esposto alla procura della Repubblica denunciando le criticità e irregolarità riscontrate fin dal 2008 nelle attività di manutenzione delle vetture tranviarie, boccia quindi l’esperimento “andiamo a scuola in TPL” e chiede ad Atm e all’assessore Cacciola l’immediata sospensione del piano di esercizio in vigore da ottobre scorso ed il ripristino di un servizio cadenzato del tram con un piano orario più funzionale alle esigenze di tutta l’utenza cittadina.

Francesca Stornante