Stop al bando per il nuovo direttore, Zuccarello punta alla vendita dei biglietti a bordo ma non solo

Il commissario dell’Atm Domenico Manna aveva provato a giocare d’anticipo, l’amministrazione comunale chiede il time out e al momento pare che la partita sia destinata a non riprendere. Il Comune ha stoppato il bando per individuare il nuovo direttore generale dell’azienda trasporti. Con una nota giunta negli uffici di via La Farina, il sindaco Renato Accorinti e l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola hanno chiesto espressamente di sospendere tutte le procedure che erano state attivate per reclutare un nuovo direttore generale. Il motivo lo spiegano sindaco e assessore nella nota, chiarendo che non si ritiene funzionale la pubblicazione del bando nell’ottica del processo di revisione dell'intero sistema delle società partecipate avviato dal Comune di Messina per disporre i servizi sotto una nuova veste organizzativo-gestionale. Per questi motivi sospensione fino a nuove disposizioni. Evidentemente non è piaciuto il balzo in avanti del commissario Manna, il bando era stato pubblicato a febbraio, poi modificato in corso d’opera, prevedeva mobilità esterna e concorso pubblico in contemporanea, probabilmente l’amministrazione Accorinti ha altri progetti per l’Atm e questo bando avrebbe potuto scombussolare i piani.

Mentre dunque pare che la mano destra non sappia cosa fa quella sinistra, ad un certo punto il Comune ordina e l’Atm deve eseguire. Ancora però non è chiaro cosa ne sarà dell’azienda trasporti di Messina. L’amministrazione comunale non si è mai sbilanciata troppo su idee e intenzioni per il futuro, ci sono dei progetti in cantiere ma non si sa in che modo si intende riorganizzare società e servizi. Nel frattempo il consigliere Daniele Zuccarello offre una serie di proposte che potrebbero aiutare l’Atm a rivedere alcuni dei suoi punti deboli. L’esponente dei Progressisti democratici ha preparato una proposta di delibera che adesso dovrà approdare in Consiglio comunale, sul piatto alcuni provvedimenti pensati per introdurre qualche novità e rivedere la gestione del personale.

Nel dettaglio Zuccarello parte da queste proposte: ripristinare l’attività di “vendita a bordo” dei titoli di viaggio a prezzo opportunamente maggiorato rispetto a quella dei punti vendita; intensificare l’attività di controllo dei titoli di viaggio a bordo di bus e tram istituendo squadre di “controlleria volante” per attività di contrasto al portoghesismo; implementare la rete vendita interna dei titoli di viaggio con l’istituzione di nuovi box in punti strategici della città; disporre in primis che il personale “sedentario” impiegato non proficuamente nell’ambito del settore uffici ed avente qualifica idonea o opportunamente formato venga impiegato in tali attività (verifica e vendita titoli di viaggio) in un’ottica di efficientamento della forza lavoro e riduzione dei costi.

Nel caso in cui questo personale non risulti sufficiente a garantire la copertura del servizio, il consigliere propone anche di disporre laddove necessario l’utilizzo parziale di personale Ztl per attività di “verifica a bordo” dei titoli di viaggio; disporre per il personale attualmente impiegato in tali mansioni il passaggio a contratti full-time; disporre, nel caso sia necessario e nei termini economico/normativi contrattualmente previsti, la vendita dei titoli di viaggio a bordo a cura del personale autista limitatamente alle linee con meno frequentazione; predisporre un piano di esodo incentivato per tutto il personale “sedentario” non legato all’esercizio avente i requisiti pensionistici previsti dalla normativa in vigore; disporre nuove visite mediche per il personale dichiarato inidoneo alla guida. In caso di conferma dell'inidoneità procedere al prepensionamento o, ove non possibile, all’immediata riparametrazione ai livelli inferiori in cui può essere utilmente impiegato.

Zuccarello ha le idee chiare e le sua delibera è nata sulla base di dati raccolti nelle ultime settimane di indagine all’interno dell’Atm. Come fatto in passato per Messinambiente, il consigliere ha spulciato documenti e piante organiche per tirare fuori alcuni numeri che raccontano in che condizioni lavora oggi l’Atm.

L’esponente dei Progressisti democratici è partito da un esame congiunto delle piante organiche e dei dati di bilancio aziendale scoprendo che l’Atm ha avuto una forza lavoro nel tempo mal distribuita e non congrua alle necessità tecnico-produttive di un’azienda di trasporto, probabilmente gestita senza una visione strategica complessiva, soprattutto per la mancata redazione di un serio piano industriale e con una direzione che ha generato nel tempo il proliferare di contenziosi legali, spesso orientati al riconoscimento di mansioni svolte e non riconosciute e con l'aggravio di oneri aggiuntivi quali spese legali e giudiziarie.

Salta fuori che la percentuale del personale sedentario adibito ad incarichi d’ufficio, non strettamente legato per mansione e qualifica all’esercizio, appare troppo elevata rispetto ad analoghe realtà nazionali. Inoltre i settori strategici di un’azienda trasporti, dal personale conducente/autista a quello di vendita e controllo dei titoli di viaggio, appaiono fortemente deficitari, così come risultano discutibili la modalità e la legittimità normativa che hanno consentito, dal 2004 in poi, il transito di una grossa fetta di personale assunto con la qualifica di “ausiliario della sosta” dall’organico Ztl a mansioni interne all’Azienda. Andando a guardare più da vicino i numeri emerge che l’Atm conta un totale ad oggi di 578 dipendenti di cui circa 73 impiegati in ambito uffici/dirigenza e amministrazione. Il personale sedentario non addetto all'esercizio ammonterebbe a circa 58 unità di cui solo 27 di effettivo ruolo “ambito ufficio” alle quali nel tempo si sono “aggiunte” ulteriori 31 unità, alcune delle quali distolte dal bacino dei lavoratori ex LSU(destinate contrattualmente ad altre mansioni ) ed altre tra gli operatori in mobilità. In aggiunta a questi si conta l'utilizzo di ben 16 unità nella mansione di “usciere/portiere” molti dei quali mantengono la figura professionale originaria di “autista” ( senza che alcuna riparametrizzazione o cambio parametro e/o qualifica siano state operate). L’Atm impiega circa 131 autisti di ruolo a fronte di una media di 40 bus/giorno e 42 conducenti di tram per una media di 6 vetture in servizio. A questi si aggiungono ulteriori 44 unità provenienti dal personale contrattista ex Lsu e Ztl utilizzate di fatto nella qualifica di autisti (peraltro con contenziosi in atto persi da ATM in primo grado di giudizio per il riconoscimento del parametro e della figura professionale di fatto rivestita da anni e che rischiano, se non sanati, di produrre ulteriori inutili spese legali e di risarcimento in capo all’Azienda) mentre 8 autisti del tram ed 1 operaio dell'officina sono stati trasferiti all'inutile controllo degli impianti semaforici ed altri impiegati nelle officine sono stati esclusi dall’esercizio di linea. Il personale addetto alla “verifica titoli di viaggio” a bordo dei mezzi, tra personale di ruolo ed ex Lsu, dovrebbe essere di circa 32 unità ma nella pratica risulta che tale mansione la svolgano appena 10 dipendenti (con evidenti disservizi nella lotta al portoghesismo su bus e tram) mentre il personale addetto alla vendita titoli di viaggio si limita a 15 unità provenienti dal bacino ex LSU e quindi precario e in servizio part-time.

La forza lavoro, così mal distribuita, si manifesta nei dati in bilancio Atm dove gli incassi da mercato (Titoli di viaggio per € 2.093.482,00 e gratta e sosta per € 2.311.782,00) nel 2012 si fermano a meno di 5 milioni di euro ben lontani dalla quota del 35% che la legge impone come minimo obiettivo da raggiungere rispetto al totale dei costi dell’azienda.

Eppure Zuccarello non ha certo scoperto cose che all’interno dell’azienda erano sconosciute. Negli anni ci sono anche stati dei tentativi per rimettere la situazione sul giusto binario, come ad esempio alcuni ordini di servizio per cambi qualifica e giusto impiego del personale. Ma dall'analisi complessiva delle piante organiche operata da Zuccarello sembrerebbe che non ci si è mai mossi su quella direazione, con conseguente danno economico per l'Atm vista l’elevata mole di personale inidoneo presente in azienda. Persino nell'elenco delle 16 unità di personale inidoneo in via definitiva pare vengano mantenuti i parametri stipendiali di provenienza senza che sia intervenuta alcune riqualificazione alcuna. Il personale Ztl ancora impiegato nella mansione di Ausiliario alla sosta è di circa 75 unità con contratto part-time, mentre circa 50 unità, sebbene provenienti dallo stesso bacino di lavoratori sono state progressivamente utilizzate e riqualificate in altre mansioni con aumento in taluni casi delle ore lavorate (full-time). Tale provvedimento può risultare economicamente giustificabile per talune qualifiche produttive in cui l’Atm si presentava nel tempo, così come a tutt’oggi, in evidente carenza d’organico (autisti – pulitori), mentre comporta in taluni casi palese aggravio di costi e complessivamente il depauperamento delle potenzialità di incasso della Ztl che introita annualmente circa il 50% degli incassi Atm da mercato.

Zuccarello punta i riflettori anche sui parcheggi. Per il Zaera Sud, in affidamento ad Atm fino al 28 novembre 2015, c’è un accordo per la gestione del parcheggio prevede che a fronte del corrispettivo dell’introito dei ricavi, l’Azienda deve provvedere a propria cura e spese alla custodia, sorveglianza, manutenzione e pulizia dell’infrastruttura. Considerata però la bassa frequentazione dell’utenza dal dicembre ad oggi, l’impiego programmato di sei unità di personale Ztl per la struttura evidenzia un preoccupante passivo d’esercizio; mentre al Cavallotti la convenzione, stipulata nel 2004 e poi periodicamente rinnovata, è visibilmente penalizzante per Atm che mantiene a proprio carico la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture tecniche, la pulizia, la custodia e le spese generali laddove al Comune viene garantito il 40% degli introiti. Lo stesso impiego di circa 7 unità di personale è di dubbia utilità e non se ne comprende l’uso da gennaio ad oggi visto che la sosta è a titolo gratuito e nel 2012 la struttura ha incassato la cifra di appena 65,000 euro.

Da questa analisi emerge chiaramente che la gestione del personale Atm ha bisogno di una profonda revisione, mancano le figure core-businnes dell’azienda, si devono rispettare mansioni e qualifiche per porre fine agli innumerevoli contenziosi che puntualmente l’azienda perde. Per Zuccarello le proposte della delibera potrebbero essere un primo punto di partenza.

Francesca Stornante