“Visita” con scasso negli uffici, denuncia ai Carabinieri. E spunta il paradosso degli autisti che non bastano

Una nuova bufera rischia di abbattersi sull’Atm. Un episodio che si è verificato nella notte tra domenica e lunedì ha costretto il commissario dell’azienda trasporti Domenico Manna a presentare denuncia contro ignoti ai Carabinieri che adesso dovranno indagare su quanto accaduto. Secondo i racconti di alcuni lavoratori giunti in azienda ieri mattina, qualcuno nella notte si è introdotto negli uffici amministrativi dell’azienda, scassinando la porta e sembrerebbe che ad essere preso di mira sia stato quello dell’ex direttore Claudio Conte, blindato da quando il dirigente è stato allontanato in attesa che arrivasse il 5 ottobre, giorno di scadenza del contratto che non è stato rinnovato. Non è stato chiarito se dall’ufficio mancasse qualcosa, anche se ovviamente si teme che siano stati portati via documenti, ma questo dovranno chiarirlo i Carabinieri. Naturalmente il pensiero corre immediatamente sia alle indagini interne avviate in questi mesi dal Commissario Manna su indennità, premi produzione e altre dinamiche aziendali evidentemente poco chiare, ma anche alle verifiche avviate proprio in questi giorni da un ispettore inviato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (vedi articolo correlato).

Intanto però la nuova gestione targata Manna deve proseguire nell’obiettivo che anche l’amministrazione si è prefissata: aumentare il numero dei mezzi su strada, viste le cifre drammatiche dei mesi scorsi. I primi risultati iniziano a vedersi, appena pochi giorni fa i bus in circolazione sono saliti a 35, più altri 5 come riserva, entro i prossimi giorni si conta addirittura di aggiungerne altri 9 che al momento attendo di essere revisionati. Una buona notizia anche se si tratta di numeri ancora troppo bassi per un servizio di trasporto degno di poter essere definito tale. Parlando di questi dati il segretario dell’Orsa Michele Barresi aveva però evidenziato quello che è sicuramente un paradosso per l’Atm: “il numero degli autisti sarebbe insufficiente se i bus in servizio fossero 50”, aveva dichiarato il sindacalista. Ed effettivamente, andando a spulciare la tabella relativa all’organizzazione del personale approntata dall’azienda, basta fare due conti per rendersi conto che è davvero così. Dunque, nonostante non si faccia altro che parlare dell’esubero di personale all’Atm, salta fuori che gli autisti sono pochi e bastano a malapena per non più di 50 mezzi.

Secondo il documento, al 1 agosto 2013, i dipendenti erano 583 (oggi sono sicuramente due in meno, visti i licenziamenti del direttore Claudio Conte e del Direttore di Esercizio del Gommato e della Tranvia Guglielmo La Cava). Di questi 583, quelli che fanno parte del personale di ruolo con contratti da autoferrotranviere sono 370, poi ci sono 84 contrattisti regionali in scadenza nel 2015 che la Regione paga fino alla 24esima ora di servizio, infine i 125 ausiliari delle Zone a Traffico Limitato.

Dunque proviamo ad andare più a fondo. Si scopre che gli autisti dei bus, al netto del personale inidoneo (circa una ventina), sono 198 ma non tutti sono effettivi. 24 sono infatti gli ex Lsu con i contratti regionali in scadenza, altri 26 appartengono invece alla Ztl. Tutti sono accomunati dal fatto che nonostante guidino i mezzi dal 2006 non hanno mai ottenuto la qualifica di autista e naturalmente tutti hanno contenziosi aperti con l’azienda. Gli effettivi in linea sono 113, poichè ai contrattisti e agli ztl si devono sottrarre 20 autisti che non guidano più per questioni di anzianità e vengono impiegati nei turni di verifica e ruoli di esercizio, sempre relativi al gommato, e altri 15 impiegati nel servizio di rimessa e soccorso. Quindi 113 effettivi più 50 tra contrattisti e Ztl senza qualifica si arriva a 163. Il problema è che per mettere in circolazione 50 bus servono170 autisti più il 20% di riserva, che si traduce in altri 34 agenti che dovrebbero essere a disposizioni per eventuali malattie, cambi turno, infortuni, ferie, permessi. Che a quanto pare l’Atm non ha. E in questo quadro non viene considerato il servizio scuolabus che il Comune vuole far partire in questi giorni e che necessita di altri 20 autisti più, anche in questo caso, le riserve. Se quindi davvero l’obiettivo fosse quello di portare a 90 i bus in servizio servirebbero oltre 300 autisti. Ecco perché da tempo i sindacati, e l’Orsa è tornata a ribadirlo pochi giorni fa, appare urgente una immediata riorganizzazione del personale. Del resto oltre gli autisti in Atm ci sono: 55 addetti alle officine, 21 alla pulizia, 77 ausiliari effettivi nelle Ztl, 42 autisti del tram per 6 vetture (sufficienti fino a 9), 26 amministrativi, 8 uscieri, 26 addetti alle officine del tram e 2 dirigenti.

Il rischio è che se davvero i mezzi dovessero cominciare ad essere più numerosi non si sa chi dovrebbe guidarli.

Francesca Stornante

Martedì, 8 ottobre, 2013 – 02:49