Camera di Commercio, Picciotto: “Il voto di ieri non vale nulla”

“Se il commissario ad acta Franco De Francesco chiedeva la legittimazione politica per l’accorpamento alla Camera di Commercio di Catania, possiamo dire senza tema di smentita che non l’ha ottenuta”. Sulla vicenda, arriva l’ennesimo intervento da parte del presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto, secondo il quale “il documento sottoscritto dalle associazioni datoriali alla riunione informale di ieri, reca la firma di associazioni che non hanno nemmeno rappresentatività all’interno dell’Ente camerale. Le associazioni che, al contrario, hanno disertato l’incontro privo di valenza giuridica rappresentano, da un punto di vista politico, la maggioranza delle associazioni datoriali, in ordine alla rappresentatività. Pertanto, il commissario De Francesco non ha ottenuto, probabilmente, ciò che auspicava”.

Picciotto invita poi a dipendenti “a leggere la relazione che accompagna il decreto di fusione fra gli enti di Catania, Siracusa e Ragusa, da cui si evince chiaramente che il sistema della grande Camera di Commercio Orientale non può assolutamente reggere”.

Confcommercio resta comunque convinta che il presidente Crocetta terrà fede a quanto dichiarato pubblicamente la scorsa settimana, quando ha assicurato che la Camera di Commercio di Messina manterrà la propria indipendenza, in attesa che al Senato venga approvato il decreto che riduce il limite delle 80mila aziende per le Camere di Commercio delle città Metropolitane.

“Ma nel caso in cui la scelta dell’accorpamento fosse inevitabile – ribadisce Picciotto – si devono valutare ipotesi con altre realtà siciliane o calabresi, evitando le grandi ammucchiate. Avvieremo ogni azione tendente a salvaguardare l’indipendenza della Camere di Commercio di Messina, compresa l’impugnazione dell’eventuale decreto di accorpamento”.