Sabato mattina riapre il porto di Tremestieri. Fino a quando durerà?

I due scivoli del porto di Tremestieri sono nuovamente liberi dalla sabbia. Le ultime operazioni si concluderanno in giornata ma già dai rilievi effettuati ieri sera si è constatato che sussistono le condizioni per riaprire l’approdo a sud, chiuso l’ultima volta in seguito alla mareggiata dello scorso 21 febbraio.

Il fondale ha ora una profondità di 6 metri, dunque abbondantemente oltre il consentito. In giornata verrà eliminata qualche piccola asperità e saranno “ripassati” alcuni punti. Dopodiché il dragaggio sarà concluso, ma la ditta Scuttari ha chiesto ancora di poter occupare uno scivolo per l’intera giornata, in modo tale da sistemare i propri mezzi e andare via. Già concordata con la Capitaneria di Porto la riapertura integrale per sabato mattina.

Si ritornerà dunque a pieno regime a quasi due mesi dall’ultima chiusura. Quella volta il porto funzionò per appena 25 giorni, dopo essere rimasto chiuso per ben 2 mesi e 24 giorni. In pratica, a partire dallo scorso 5 novembre, il centro città ha dovuto subire l’invasione di tir per 4 mesi su 5.

Dati allarmanti, che fanno temere anche stavolta nuovi insabbiamenti e un ulteriore spreco di tempo e denaro. Dal Comune, che ha spinto perché questo dragaggio si facesse al più presto, traspare maggiore ottimismo rispetto al passato, ma la paura resta. Sarà lo studio affidato al Dhi, il Danish Hydraulic Institute, a fornire soluzioni per contrastare la piaga che sta affliggendo il porto. Gli esiti si conosceranno tra maggio e giugno ed è proprio fino ad allora che si teme si possa ripiombare nell’incubo.

La soluzione definitiva è sempre rappresentata dalla costruzione delle quattro nuove invasature, che serviranno anche da “protezione” per le due esistenti. Anche in questo caso, però, non mancano le difficoltà. Oggi la Coedmar, l’impresa veneziana che si è aggiudicata l’appalto dopo una lunga contesa giudiziaria, consegnerà il progetto definitivo che potrà essere approvato e validato nell’arco di un mese. Ma il problema maggiore riguarda i fondi. Degli 80 milioni previsti, ne sono al momento disponibili solo 35, vale a dire i 20 della Regione e i 15 dell’Autorità Portuale. Nessuna notizia dei 10 milioni del Cipe e, soprattutto, il "niet" da parte della Banca Dexia per il rinnovo del mutuo in scadenza a dicembre. Il gruppo belga ha risposto picche al Comune sulla possibilità di rinnovare il prestito e i fondi dovrebbero essere spesi entro quella data. Impossibile utilizzarli tutti, difficile anche solo una parte. Buone notizie, però, sono giunte dall'incontro di ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla possibilità che l'ostacolo sia superato tramite intervento governativo. “Pur con tutte le cautele dovute alla delicatezza della questione – ha dichiarato il sindaco Accorinti – siamo a questo punto molto fiduciosi che le somme possano ugualmente essere utilizzate ed i lavori partire ed essere finalmente completati”.

Per arrivare alla firma del contratto, passaggio fondamentale prima del progetto esecutivo, serve avere la certezza di tutti i finanziamenti. Le speranze del Comune, ed in particolare del sindaco Accorinti, sono riposte nell'intervento del neo ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, che, poco tempo fa, nel ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, assicurò il proprio massimo impegno per l’attribuzione dei poteri speciali, elemento che contribuirebbe a snellire l’iter verso l’avvio dei lavori.

(Marco Ipsale)