Discariche abusive, la denuncia di una messinese diventa simbolo della lotta agli incivili

Ha sopportato per un anno intero, alla fine ha scelto di dire basta. E con il suo gesto oggi è diventata un esempio che l’amministrazione comunale spera di ritrovare in molti altri cittadini messinesi. storia di senso civico, un pizzico di coraggio, la volontà di non voltarsi più dall’altra parte per il bene di tutti. Melania Crisafi è una normale cittadina messinese residente a San Licandro. Stanca di vedere il greto del torrente sempre ricolmo di inerti e rifiuti di ogni genere ad un certo punto ha cercato di capire chi aveva trasformato quella zona nella sua personale discarica a cielo aperto. Per tante notti ha provato a spiare dalla finestra di casa e per tante mattina si è svegliata con uno spettacolo indecente davanti agli occhi. Stanca e sdegnata la sera del 24 maggio scorso ha deciso di passare all’azione. Ha sentito il solito camion arrivare, ha provato a fotografarlo ma era notte e si riusciva a vedere poco e niente. Non ci ha pensato due volte e direttamente in pigiama si è messa in macchina ed è partita all’inseguimento del mezzo che intanto aveva finito di scaricare i soliti scarti di materiale da cantiere. Non si è limitata a segnare il numero di targa, una volta fermato il camion ha anche avuto un’animata discussione con l’uomo che era alla guida. L’indomani è andata a denunciare tutto e da lì si è messa in moto la rete formata dalla V Circoscrizione, dalla Polizia Municipale e dall’amministrazione comunale. L’uomo è stato denunciato per aver effettuato attività di raccolta e trasporto rifiuti in assenza della prescritta autorizzazione e per abbandono di inerti provenienti da attività di ristrutturazioni edili. Oltre la multa anche una multa e il sequestro del mezzo perché sprovvisto di assicurazione.
Melania Crisafi è così diventata il simbolo di tutti quei cittadini che vogliono bene alla loro città e non hanno paura di denunciare le illegalità. Per questo motivo l’amministrazione ha deciso di premiarla con un attestato di merito e spera che sia solo il primo di una lunga serie. Per raccontare questa vicenda oggi in conferenza stampa c’erano il presidente della V Circoscrizione Santino Morabito, il Comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi e il Comandante della Sezione Decoro Biagio Santagati, l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci.
“Quello di oggi è un tentativo di aprire una pagina nuova, anche se siamo consapevoli che in questo momento la lotta tra chi usa la città a proprio uso e consumo e i controlli che può mettere in campo l’amministrazione è impari. Se i cittadini non danno una mano denunciando le irregolarità il Comune non può farcela. Noi siamo stati subito accanto a questa donna e ci siamo costituiti parte civile nel procedimento, siamo pronti a farlo con chiunque vorrà seguire questo percorso per il bene del nostro territorio e garantiremo l’anonimato a chi non vorrà esporsi” ha commentato il presidente Morabito.
Un plauso è arrivato anche dalla Polizia Municipale che nelle ultime settimane insieme a Messinambiente ha avviato una serie di controlli e attività di repressione nei confronti di chi sporca la città. A parlare sono i numeri forniti dal comandante Santagati: negli ultimi dieci giorni sono stati elevati 56 verbali da 103 euro per chi ha buttato la spazzatura fuori orario e 10 multe da 500 euro per scarico di ingombranti. Il comandante Ferlisi ha lanciato un appello alla città affinché le denunce aumentino, nel frattempo si lavorerà in sinergia con Messinambiente che ha deciso di dichiarare guerra agli incivili. Il commissario Ciacci ha spiegato che ogni giorno ci sono due squadre che si occupano di ripulire proprio le mini discariche che si formano intorno ai cassonetti anche quando purtroppo sono vuoti. Proprio per questo, come ha spiegato l’assessore Ialacqua, quella intrapresa è soprattutto una “battaglia di civiltà e di ordine pubblico”.
Intanto il primo attestato è stato consegnato. Adesso la speranza è che l’esempio di Melania Crisafi non resti un caso isolato.
Francesca Stornante