Incendio doloso all’autonoleggio Se.mi.da. Indagini in corso, non si esclude alcuna ipotesi

La denuncia del titolare dell’autonoleggio “Se.mi.da” di Tremestieri è scattata ieri mattina, a poche ore dall’incendio che nella notte aveva distrutto due furgoni all’interno della sua azienda, mentre un terzo era stato prontamente salvato dall’intervento dei vigili del fuoco.
Secondo una prima ricostruzione, alcuni soggetti si sarebbero introdotti all’interno dell’autonoleggio e avrebbero iniziato a far divampare le fiamme intorno all’1 e mezza di notte. Il fuoco ha subito messo in allerta una pattuglia degli agenti delle Volanti che, al contempo, ha segnalato l’episodio alla centrale operativa dei Vigili del Fuoco.
Non appena giunti, i pompieri hanno evitato che l’incendio si estendesse ad una terza vettura, mentre è risultato chiaro che i responsabili del gesto erano già fuggiti.
Su un’auto posteggiata accanto ai furgoni, è stata ritrovata una bottiglia di plastica, con dentro rimanenze di benzina, probabilmente la stessa utilizzata per appiccare l’incendio.
Determinanti potrebbero risultare le immagini del circuito chiuso di videosorveglianza adesso nelle mani degli inquirenti.
Le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile della Polizia di Stato che, in queste ore, sta indagando a 360 gradi non escludendo alcuna pista. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti che, al momento, non si sbilanciano su un probabile atto intimidatorio nei confronti del titolare della Se.mi.da.
Di certo, fa pensare la modalità in cui è stato portato a termine il colpo. Non è la prima volta, infatti, che nella zona si susseguono episodi di incendio doloso di matrice estorsiva.
Solo lo scorso 16 novembre, indagini dei Carabinieri di Messina avevano portato all’arresto di due messinesi, Gianfranco Rapisarda e Antonino Catania, per tentata estorsione ed incendio.
I fatti risalivano alla sera del 6 novembre quando i due, a bordo della macchina di Rapisarda, si erano introdotti in un fabbricato in costruzione nella zona di Galati Marina, avevano preso una bottiglia di liquido infiammabile ed avevano appiccato il fuoco svignandosela in fretta e furia, con la speranza di non aver lasciato alcuna traccia. In realtà, in quell’occasione, erano stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza ad immortalare la scena aiutando indagini e arresti.
Veronica Crocitti