Deturpato il graffito di Blu dell’ex Casa del Portuale. LE FOTO

Nel Luglio del 2013 Messina ha ricevuto un regalo inaspettato. Blu, artista di fama internazionale la cui vera identità rimane ancora celata dietro il mistero del suo pseudonimo, è arrivato nella città dello Stretto e, "dopo il mare e la granita", come scrisse lui stesso, nel centro urbano ha visto una grande tela da decorare con uno dei suoi capolavori. Considerato dal "The Observer" uno dei dieci migliori street artist viventi, Blu ha dipinto in America, Europa e Medio Oriente.

Sede del suo lavoro è stato uno dei muri dell'Ex Casa del Portuale, all'epoca ancora occupata dai ragazzi del Pinelli. La street art è una forma d'espressione artistica a tutti gli effetti. Achille Bonito Oliva, critico d'arte di fama internazionale, riguardo alla questione dichiarò in un'intervista "E' l'affermazione di un'identità macroscopica che assume e assorbe le forme della pop art, del kitsch e inconsciamente anche della tipografia futurista. Trovo tutto questo molto interessante e creativo".

Già danneggiato una volta, il graffito è stato poi sistemato per evitare che un gioiello così importante (Blu è oggi uno degli artisti più apprezzati al mondo) fosse deturpato. Aggiunto ovviamente tra la collezione online dell'artista, consultabile sul suo sito ufficiale, il murales della cortina del porto è stato vittima di un altro raid vandalico. Ignoti infatti, nei giorni scorsi, hanno devastato la parete, rovinando il disegno. A denunciare il tutto, con delle foto su Facebook, è stato il Circolo Arci Thomas Sankara.

Nelle immagini si può notare come un amo della costruzione sia stato coperto da uno scarabocchio nero, come una linea ondulata serpeggi in una parte della "tela" e come la scritta "Merry X – Mas" capeggi su una fiancata. Anche il nome "Chiara", scritto con una tonalità di colore differente da quello dell'opera, ha rovinato l'intera esposizione. Indignazione è stata manifestata da parte dei membri del Circolo e dai cittadini. "A Messina na cosa bona c'era" appare come un must anche sotto capodanno, purtroppo.

Claudio Panebianco