Germanà contrario ad ogni accorpamento: “Si penalizza un ente virtuoso”

60 milioni spesi negli ultimi due anni tra Messina, Milazzo e Giammoro. Il deputato regionale Nino Germanà accoglie con soddisfazione le notizie fornite dall’Autorità Portuale, “a conferma di quanto sempre sostenuto, ossia che certe Istituzioni, se governate virtuosamente, possono considerarsi senz'altro un valore aggiunto ed una opportunità per la comunità”.

E proprio l’Autorità Portuale rischia di essere accorpata ad altre sedi. “Accorpamenti – prosegue Germanà – che non tengono conto del malcontento che generano giacché non rispondenti alle esigenze della collettività e scollate rispetto alle evidenze emerse dai dati positivi comuni a molte realtà italiane. Ritengo che la Riforma dei Porti, che abbraccia un settore così delicato e strategico per lo sviluppo del Paese, debba essere affrontata nella sede istituzionale competente, ovvero il Parlamento, anziché essere trattata in modo frettoloso, benché necessario, con un decreto ministeriale. Tantomeno, questa può essere influenzata da fattori contingenti determinati dal momento di difficoltà economica che sta attraversando non solo l'Italia ma l'Europa intera, giustificandola invocando l'urgenza di una spending review tutta da dimostrare”.

Germanà si rivolge al ministro Lupi, collega di partito, per chiedere che fornisca “numeri e fatti che comprovino la bontà della sua proposta concernente gli accorpamenti; gli suggerisco inoltre di valutare compiutamente , con la speranza di pianificare una strategia nazionale di intervento, coinvolgendo non solo le Regioni interessate (nel caso di specie una Regione a statuto speciale), ma anche e soprattutto le Comunità locali che fanno parte del territorio di giurisdizione ove si intende intervenire. Questo tema non può e non deve essere trattato alla stessa stregua di tanti altri argomenti, su cui bisogna agire per arginare la spesa pubblica nel prossimo DEF, data la sua peculiarità. Al contrario, si rischierebbe di stoppare e quindi penalizzare una di quelle poche risorse che, specie in questo momento di crisi, sono da incentivare e sostenere”.