D’Uva contro la riforma: “I fondi di Messina non possono andare a Gioia Tauro”

Dopo mesi di attesa e silenzio, si viene a sapere qualcosa sul nuovo “Sistema delle Autorità Portuali” con cui il Ministero propone la riduzione delle Autorità Portuali da 24 ad 8.

“D’accordissimo sulla riduzione del numero (lo abbiamo richiesto e ribadito più volte) – interviene il deputato del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva -, ma per tutto il resto si rasenta l’assurdità. Il fatto che l’Autorità Portuale di Messina venga accorpata a quella di Gioia Tauro è semplicemente inammissibile. Innanzitutto, l’Area Integrata dello Stretto presenta delle caratteristiche uniche e delle competenze peculiari che non possono essere assimilate ad altre che non appartengano alla stessa area integrata. Le competenze dello Stretto di Messina devono, senza se e senza ma, rimanere in un distretto di competenza che assicuri la continuità territoriale e commerciale tra le due sponde. In secondo luogo, a livello economico, perché le risorse finanziarie dell’Autorità Portuale di Messina dovrebbero confluire in quelle di Gioia Tauro? Tutto questo non è tollerabile. Avevo già presentato un’interrogazione al Ministro, lo scorso gennaio, ma evidentemente quando gli interessi sono altri si preferisce fare orecchie da mercante. Ma di certo non mi arrenderò in questa battaglia e, anzi, invito tutta la deputazione messinese a fare altrettanto. Non possiamo permetterci di “perdere” così le nostre competenze e la nostra unicità”.