Messina, revocati 1,84 milioni di finanziamenti non spesi

Il decreto interministeriale siglato dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti si è abbattuto come una scure su otto Autorità portuali che non sono state virtuose nell’impiego dei fondi statali assegnati già parzialmente trasferiti e destinati alla realizzazione di importanti opere infrastrutturali.
I termini legati all’attribuzione dei finanziamenti vincolavano le ventiquattro Autorità portuali italiane a progettare o indire le procedure di gara entro cinque anni dall’assegnazione dei fondi.
Il taglio riguarda anche l’Autorità portuale di Messina che si è vista revocare il finanziamento di 1,84 milioni di euro.
Ma a stare peggio sono gli Enti di Bari, al quale sono stati cassati circa 85 milioni di euro, a Genova sono stati decurtati circa 60 milioni di euro, a Piombino sono stati revocati 5,57 milioni di euro ed a Salerno 2,79 milioni mentre a Catania sono stati tolti 1,61 milioni, Savona ha perso solo 116 mila euro ma ne guadagna 68 milioni in vista della futura realizzazione del terminal contenitori di Vado e Gioia Tauro è stata decurtata di solo 50 mila euro.
Lo stesso decreto interministeriale ha disposto il finanziamento di nuove infrastrutture che vedranno quali beneficiarie, oltre che Savona, l’Autorità portuale di Genova alla quale saranno assegnati ben 50 milioni per il ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri mentre gli Enti di Cagliari, Gioia Tauro e Taranto avranno a disposizione di complessivi 12 milioni e 450 mila per compensazioni per un totale di circa 131 milioni di euro. (Giuseppe Spano’)