«Giù le mani dalla sede del Cas». Monito dei capigruppo Pdl di Comune e alla Provincia. Il commissario Corsello rassicura

Giù le mani dal Consorzio Autostrade. La cui sede è e deve rimanere a Messina. La cui attività può e deve cambiare, passando dall’era dei commissariamenti ad una gestione più lungimirante e programmatica. Sulla vicenda del Cas e sulle notizie circa un possibile trasferimento della sede del Consorzio da Messina a Catania intervengono i capigruppo del Pdl al Comune e alla Provincia, Pippo Capurro e Angelo Passaniti, che hanno predisposto un ordine del giorno che nei prossimi giorni verrà sottoposto al voto dei consigli comunale e provinciale. I consiglieri ricordano che il Cas, ente pubblico nazionale soggetto alla vigilanza del ministero dello Sviluppo economico e dell’Anas, costituito nel 1997 per la gestione dell’A20 Messina-Palermo, A18 Messina-Catania e dell’A18 Siracusa-Gela, «è stato oggetto di un susseguirsi di commissariamenti che non hanno condotto alla soluzione dei problemi strutturali che lo affliggono. Problemi che hanno prodotto e continuano a produrre, oltre che innumerevoli disagi, il rischio di incidenti anche gravi che sono stati attenzionati della magistratura che recentemente ha emesso degli avvisi di garanzia e disposto perfino il sequestro momentaneo di una galleria». Un ente, dunque, nell’occhio del ciclone, la cui sede è ospitata a Messina, all’interno dello svincolo di Boccetta, dal 1972, quando sotto la guida di Vincenzo Ardizzone venne inaugurato il tratto Boccetta-Divieto.

Una sede che tale deve rimanere. «La città di Messina – affermano Capurro e Passaniti – porta della Sicilia per quanti si debbano recare nel resto dell’Italia sia con i sistemi tradizionali (traghetti) sia con quelli futuribili (ponte), dopo essere stata martoriata e offesa per decenni da un opprimente traffico veicolare che ne ha condizionato le ipotesi di sviluppo verso le sue naturali vocazioni non può subire l’ulteriore mortificazione di vedersi scippata, con motivazioni risibili, un pezzo importante della sua storia». Scippo ai quali devono opporsi, per primi, due dei soci del Cas, Comune e Provincia, che fanno parte della compagine societaria insieme a Camera di Commercio, Consorzio Asi e ai comuni di Barcellona e Patti. E quindi sono il sindaco Buzzanca ed il presidente della Provincia a dover «porre in essere tutte le iniziative necessarie per fare in modo che venga scritta la parola fine al commissariamento del Cas che fino ad oggi ha prodotto solo danni e ripristinare l’ordinaria amministrazione per ripristinare una efficiente gestione che possa dare le giuste risposte alla numerosissima utenza». E sempre Buzzanca e Ricevuto, secondo i “dettami” dell’ordine del giorno, dovranno convocare «un incontro con tutta la deputazione messinese regionale e nazionale e le forze politiche presenti nei consigli comunale e provinciale per individuare una strategia complessiva che a partire dal Cas riporti la città di Messina al centro della vicenda polita regionale e non sia più facile terreno di conquista».

Questa mattina, intanto, su delega del sindaco Buzzanca, l’assessore alle politiche finanziarie, Orazio Miloro, è intervenuto all’assemblea del Consorzio per le Autostrade siciliane tenutasi nei locali del Cas di contrada Scoppo. Ad apertura dei lavori assembleari, con una mozione d’ordine congiuntamente sottoscritta dal presidente della provincia regionale, Nanni Ricevuto, dall’assessore Miloro, e dal sindaco di Patti, Mauro Aquino, è stato chiesto al commissario straordinario, Anna Rosa Corsello, di conoscere la posizione del Cas e, per esso, della Regione siciliana, in merito alla notizia riguardante il presunto trasferimento della sede del Consorzio da Messina a Palermo.

Al riguardo il Commissario ha smentito categoricamente ai tre rappresentanti istituzionali, la notizia, che anche da un punto di vista logistico gestionale, è lontana da ogni ipotesi attuativa. A conclusione dei lavori dell’Assemblea Ricevuto, Miloro ed Aquino hanno chiesto al commissario di rappresentare al Presidente della Regione siciliana la ormai improcrastinabile necessità di porre fine alla fase commissariale del Consorzio, divenuta ingiustificata data la durata che ha raggiunto il limite di ogni ordinaria motivazione. “E’ giunto il momento – hanno aggiunto – di avviare l’iter per l’immediato ripristino degli organi di vertice dell’Ente, nel rispetto delle norme legislative e regolamentari”. Proprio a tale proposito, Ricevuto, Miloro e Aquino si sono riservati di attivare ogni possibile azione a tutela e nel superiore interesse delle comunità amministrate.