Il Pd “richiama” la giunta Buzzanca: sulla sicurezza del territorio, politica fallimentare

Un lungo elenco di comuni della provincia messinese che grazie alla presentazione di progetti esecutivi e cantierabili, hanno ottenuto i finanziamenti previsti dai fondi Por Fesr Sicilia 2007/2013 per interventi di miglioramento dell’assetto idrogeologico e di messa in sicurezza delle aree interessate da fenomeni di dissesto. Unico assente il comune capoluogo. Questa, secondo gli esponenti del Pd, la testimonianza concreta del fallimento dell’amministrazione Buzzanca su un fronte, quello appunto della messa in sicurezza del territorio, in cui la città di Messina continua a fare acqua da tutte le parti, nonostante i tragici eventi degli anni passati. L’accusa mossa all’amministrazione dal Partito democratico nel corso della conferenza di questa mattina a cui hanno preso parte, oltre il segretario cittadino Giuseppe Grioli anche esponenti di Comune, Provincia e Quartieri, è quella di non aver mai pianificato interventi di pulizia dei torrenti (fino al 2007 eseguiti dall’Ato3 mediante gara d’appalto) e quel che è peggio di aver perso occasioni utili per ottenere finanziamenti a causa appunto della mancata presentazione di progetti cantierabili.

«Il dipartimento regionale Ambiente – ha affermato Grioli – ha chiuso la prima fase di attuazione del Por-Fesr 2007/2013, ma con tutta probabilità, tra circa un anno, l’avviso pubblico verrà riaperto alle stesse condizioni del primo. Entro quella data il Comune di Messina dovrebbe farsi trovare pronto e presentare dei progetti che permettano di ottenere finanziamenti per la messa in sicurezza». Per il segretario del Pd la mancanza di una progettazione adeguata e puntuale, soprattutto con riferimento ai torrenti, è legata sia allo scarso impegno del sindaco Buzzanca, che dopo le dimissioni dell’assessore Romano ha tenuto per sé la delega alla protezione civile, da dividere con molti altri incarichi, sia alla mancata costituzione di un ufficio di difesa del suolo e all’assunzione di nuovi geologi (unico a Palazzo Zanca il dott. Gioè).

L’allarme lanciato da Grioli viene condiviso e sottoscritto dai rappresentanti dei Quartieri presenti alla conferenza, che denunciano, con scadenza quasi quotidiana, le condizioni di criticità degli alvei torrentizi, a sud, centro e nord della città. Preoccupa soprattutto l’imminente arrivo dell’autunno che Messina si prepara ad affrontare sprovvista delle necessaria “coperture”. Nel I quartiere, come illustrato già in precedenti note, le principali emergenze sono costituite dai torrenti S.Stefano, Briga, Galati, Mili e Larderia. Preoccupano invece nel territorio del II il “solito” torrente San Filippo e quello di Zafferia. Attenzione alta tra le strade della III circoscrizione per l’omonimo corso d’acqua che attraversa l’abitato di Bordonaro, Bisconte Catarratti e Cumia Inferiore. Spostandoci verso il centro, il presidente Quero “ricorda” agli amministratori le criticità dei torrenti Zaera, Portalegni, Boccetta e Trapani, dove intanto procedono i lavori di copertura. Al primo posto della scala delle priorità del V quartiere il Torrente Annunziata, Giostra e San Licandro, mentre in zona nord, VI circoscrizione, Pace, Pardo, Tarantonio e Contrada Aranciella.

Un dettagliato promemoria quello presentato all’amministrazione comunale a cui il Pd avanza delle proposte ben precise da attuare in tempi brevi: partendo dalla convocazione di una conferenza di servizi che metta l’uno davanti l’altro Comune, Provincia, Genio Civile, Esa e Forestale, per pianificare interventi di cooperazione che si concretizzino, una volta per tutte, nella realizzazione di progetti esecutivi e cantierabili.

L’ “affondo” finale spetta al consigliere comunale del Pd Felice Calabrò: «Il Genio Civile si è fatto carico, con accordo scritto, di trasportare i detriti dell’alluvione del 1.marzo ancora accatastai negli alvei torrentizi alla foce dei corsi d’acqua per consentire anche il ripascimento del litorale; l’Esa ha messo a disposizione i propri camion, è tempo che anche il Comune faccia qualcosa, magari iniziando a utilizzare i mezzi in dotazione per la pulizia dei torrenti e non per gli interventi sul waterfront che servono solo a riempire le pagine dei giornali». (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)