“Comunali” in stand-by: settembre senza stipendio. Oggi incontro Croce-sindacati

Se in un ente pubblico il pagamento, più o meno puntuale, degli stipendi ai dipendenti, in questo caso comunali, è il termometro dell’efficienza gestionale della pubblica amministrazione, Palazzo Zanca non può che essere considerato un paziente “febbricitante”, anzi un malato che scotta. Le pezze umide che il commissario straordinario, Luig Croce, dal giorno del suo insediamento, sta apponendo sulla fronte, anzi sulla facciata del Comune, possono donare solo un sollievo fulmineo. Non appena, infatti, il panno torna asciutto, il beneficio svanisce e le temperatura schizzano verso l’alto. E’ questa e solo questa la condizione in cui si trova l’ente messinese. In molti lo hanno ribadito a gran voce negli ultimi tempi, soprattutto nelle settimane che hanno preceduto l’addio dell’ex sindaco Buzzanca. Ogni giorno che passa va sempre peggio, e la sensazione che la dichiarazione di dissesto, sebbene Croce si sia dato come tempo limite il mese di dicembre, sia dietro l’angolo e con esso il “game over”, si fa sempre più netta.

Parlavamo all’inizio degli stipendi dei comunali: non lo abbiamo fatto a caso, visto che i dipendenti, determinati e indeterminati, non hanno ancora ricevuto la mensilità di settembre. Un ritardo preoccupante no solo dal punto di vista, legittimo, dei lavoratori, soprattutto di quelli che portano avanti la famiglia con una sola entrata quella appunto pubblico (un tempo considerata certa e sicura), ma anche sotto un punto di vista generale: quello cioè di un ente oggettivamente arrivato al limite. Immediata ed inevitabile la richiesta di incontro dei rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Diccap e Csa-Silpol al commissario, per capire le ragioni del ritardo settembrino. Ragioni di cui tutti, ovviamente, sono ben a conoscenza, ma che da prassi le sigle sindacali hanno dovuto esporre nella lettera ufficiale di convocazione. Che ha trovato risposta immediata. I sindacalisti, infatti, sono stati convocati da Croce per mercoledì mattina (ore 9.00). Un appuntamento importante in cui, oltre a discutere del nodo stipendi, sarà necessario affrontare anche il problema dell’integrazione oraria, non rinnovata ai contrattisti precari: quelli a 24 ore sono infatti stati riportati a 18, mentre i vigili da 36 sono tornati a 24.