Atteso per domenica lo “sbarco” di Renzi in riva allo Stretto. Cresce il sostegno dei giovanissimi

Hanno aspettato con ansia e pazienza la scadenza del 29 ottobre. Chiuse le urne, tirate le file, eletti i vincitori, decretati gli sconfitti, sono pronti a guadagnare la scena politica cittadina. Le previsioni di qualche settimana fa (vedi articolo correlato), sul giorno d’arrivo in riva allo Stretto del rottamatore Matteo Renzi, sono state confermate: il sindaco di Firenze sarà in città domenica 4 novembre. Ancora nessuna notizia sul luogo in cui si terrà l’incontro con i cittadini messinesi, né tantomeno sul programma della giornata che, tuttavia, si preannuncia decisamente movimentata.

La notizia dello “sbarco” renziano, è stata data nel corso dell’incontro tenutosi questa mattina a piazza Municipio per la presentazione del documento politico di costituzione del comitato “Adesso! Giovani per Renzi”, un gruppo che trae la sua linfa dall’adesione di alcuni ragazzi appartenenti all’organizzazione giovanile del Partito Democratico e della società civile. Nuove giovanissime “leve” che contribuiscono dunque ad abbassare ulteriormente la media anagrafica dei rottama tori dello Stretto. Membri fondatori del comitato, alcuni dei quali, come detto, pur non allontanandosi dal partito “ufficiale” confermano di mostrare simpatica verso l’aria di novità del sindaco fiorentino, sono ragazzi di età compresa fra i 16 e i 25 anni: tra di loro dirigenti dei giovani democratici, studentesse e studenti delle scuole superiori e universitarie di Messina.

La creazione del Comitato è rivolta al sostegno della candidatura di Renzi alle primarie del centro sinistra che si terranno il prossimo 25 novembre. “Nella nostra analisi – spiegano i ragazzi – partiamo dal triste spettacolo che ci ha regalato l’assemblea nazionale di un partito che a distanza di cinque anni dalla sua fondazione, dovrebbe cimentarsi a divenire autenticamente Democratico”. I renziani jr si dicono contrati al fatto che “oer la prima volta nella sotria delle primarie italiane, i ragazzi tra 16 e 18 anni saranno esclusi dal voto, non sarà permesso il voto agli italiani all’estero ed il contributo per partecipare raddopierrà da uno a due eurpo”. Decisioni che i giovani considerano un “colpo basso nei confronti di migliaia di iscritti ai Giovani democratici ed al Partito, che oggi si vedono negata tale possibilità”. Dalla critica costruttiva si passa alla speranza di poter comunque credere in un “politica più trasparente e meno burocratizzata, una politica che sia rivolta esclusivamente al bene comune e non ai singoli. Oggi – si legge nella parte finale del documento – è tempo di rilanciare un sogno”.