Seminavano il panico in un bar del centro. Polizia e carabinieri sgominano banda di piccoli teppisti

Una baby gang composta da otto ragazzi minorenni e poco più che maggiorenni, stamattina è stata sgominata da un’operazione congiunta che ha visto impegnati carabinieri e agenti della polizia di Stato.

Da aprile 2010 fino allo scorso settembre il gruppo di piccoli criminali ha dato vita a tutta una serie di episodi di violenza fine a stessa che hanno avuto come bersaglio i titolari di un bar in pieno centro storico. Dalle minacce verbali, in breve tempo il gruppo di adolescenti era passato  a soggiogare i proprietari del locale di via Primo Settembre a tal punto che ogni fine settimana erano clienti fissi del ritrovo dove consumavano bibite, alcolici e cibo vario senza mai pagare un euro. Il tutto condito da insulti, minacce spesso seguite da pestaggi in piena regola che coinvolgevano anche i malcapitati clienti che intervenivano a difesa dei gestori, o anche semplici passanti o venditori ambulanti. Come nel caso di un indiano che vendeva rose che il 17 aprile scorso fu picchiato e lasciato a terra privo di sensi, in una pozza di sangue. La sua colpa era stata solo quella di aver cercato di vendere delle rose quando la baby gang si trovava nel locale. Un bar che il sodalizio considerava suo territorio e a cui, come suggerito ai titolari, avrebbe dato la sua protezione.

Le continue richieste di intervento arrivate in questi mesi ai numeri di pronto intervento del 112 e del 113 e il lavoro certosino fatto dalla Procura per cucire insieme tutti i vari episodi, hanno permesso anche grazie all’esame delle foto spesso pubblicate su facebook di individuare gli otto responsabili. Così i componenti della banda sono oggi finiti in manette con l’accusa di estorsione aggravata, lesioni personali, minacce e danneggiamento aggravato. In carcere sono stati accompagnati Antonio Moschitta, 18 anni, Liborio Caccamo, 23 anni Placido Roberti, 20 anni. Un sedicenne è stato accompagnato presso un centro di prima accoglienza di Acireale. Ai domiciliari si trovano invece Giovanni Cortese, 23 anni, Francesco Abate, 29 anni, e un minorenne di 17 anni. Infine per Letterio Oteri, 18 anni, è stata disposta la permanenza a casa.