Servizi sociali, il prefetto Alecci “ammonisce” palazzo Zanca: perdurante stato di precarietà

“Ritengo necessario in proposito esprimere la preoccupazione che anche questa Prefettura avverte nei confronti di una situazione che colpisce attività lavorative rivolte a categorie sociali deboli e fragili che abbisognano di prestazioni qualificate, serene e continue”. E’ così che il prefetto Alecci giudica la vertenza che interessa il settore dei servizi sociali e che sta infiammando il dibattito politico e sindacale cittadino. Il massimo rappresentante dell’Istituzione Prefettizia interviene su espressa sollecitazione della Fp Cgil, che nei giorni scorsi, a seguito delle intense proteste dei lavoratori, ha chiesto una nuova convocazione presso il palazzo del Governo.

“Questa Prefettura – scrive Alecci – da tempo segue i gravi problemi provocati dalla discontinuità nella corresponsione dei compensi delle cooperative che per conto del Comune gestiscono i servizi sociali, con la inevitabile conseguenza che a loro volta i soci lavoratori impiegati nelle strutture non percepiscono il trattamento retributivo”. Una mancanza di chiarezza a cui il rappresentante del governo chiede venga messa al più presto fine, attraverso tutte le possibili iniziative che l’amministrazione potrà mettere in atto. Nella nota il prefetto chiama direttamente in causa palazzo Zanca, nella persona dell’assessore Dario Caroniti, evidenziando come l’intervento si rende necessario anche alla luce delle “indicazioni non positive” emerse dall’ultimo incontro che il rappresentante di giunta ha avuto con i lavoratori. Per Alecci è impossibile invece garantire i legittimi servizi in un “tale quadro di precarietà che allarma i lavoratori e colpisce duramente i medesimi, unitamente ai nuclei familiari”. Il prefetto, a prescindere dal trasferimento, tanto atteso, dei fondi statali, che a detta della giunta consentirebbero di risolverebbero molti problemi, ritiene necessario porre un freno al disagio che interessa uno dei settori nevralgici dei servizi pubblici.

Ad infuocare ulteriormente l’ambiente, giunge una nuova dichiarazione della segretaria della Fp Cgil, Clara Crocé, che replica alle recenti affermazioni dei rappresentanti di Cisl e Uil. “Quando le Istituzioni non danno alcuna risposta ai problemi dei lavoratori è inevitabile la mobilitazione dei lavoratori. Le approssimative dichiarazioni rese nelle ultime ore dai Segretari delle funzioni pubbliche di Cisl e Uil, appaiono deliranti e ambigue – commenta la Crocè- per un verso si offre un ancora di salvataggio all’Amministrazione Buzzanca .Per altro verso , si dichiara di voler difendere i lavoratori. Tacciare i lavoratori di essere oggetto di strumentalizzazione, la riteniamo una grave offesa – continua – come se i lavoratori fossero privi di pensiero autonomo e capacità critica. Ancor più grave, se tale considerazione proviene da chi, invece , dovrebbe tutelarli. Anche questa volta la Fp Cgil e i lavoratori attraverso la mobilitazione e lo sciopero ,hanno cucinato, apparecchiato la tavola e qualcuno vi ha invitato . Come nostra usanza accogliamo gli ospiti – conclude la rappresentante sindacale – ma non consentiamo a nessuno di prendersi i meriti dei sacrifici dei lavoratori che con lo sciopero hanno rinunciato ad una parte del salario . E’ una questione di etica. E l’etica, non si compra né al supermercato e non appartiene a tutti”.

(ELENA DE PASQUALE)