Assenteismo allo Iacp di Messina, ecco tutte le condanne

Soltanto un imputato esce totalmente assolto dal processo sull’assenteismo allo IACP. Tutti gli altri, e cioè la quasi totalità dei dipendenti dell’Istituto, sono stati condannati. E’ arrivata oggi la sentenza alla fine del lungo dibattimento seguito ai controlli della Guardia di Finanza. Quando scoppiò lo scandalo, con le misure della magistratura per i dipendenti coinvolti nei casi più eclatanti, la vicenda fece il giro del Paese, finendo al centro di più d’una trasmissione de L’Arena di Massimo Giletti. Oggi il presidente Grasso ha letto il verdetto in un’affollatissima aula magna: quasi 80 imputati, almeno altrettanti difensori, tanti curiosi. Un verdetto che in molti casi è stato più severo delle stesse richieste sollecitate dalla Procura, in questo caso dal PM Antonio Carchietti, titolare del caso sino dal suo inizio.

Ecco le condanne: un anno e 5 mesi per Maria Mollura; un anno 4 mesi per Antonino Salvatore Aliberti; 1 anno e 3 mesi per Giuseppe Testagrossa ed Eugenio La Bella, 1 anno e due mesi per Sebastiano Pino, Ninfa Oliva, Salvatore Cicero ed Elio Sidoti; 1 anno e un mese per Concetta Tommasini, Vincenzo Musicò, Antonino Puglisi e Antonino Novak; 10 mesi per Francesco Ragno; 9 mesi per Giovanni Santoro; 8 mesi per Vincenza Matrascia e Marianna Ricci; 7 mesi per Maria Grazia Arena, Rosalba Billè, Giuseppe Ioffridda, Alfonsina Raffone, Patrizia Emanuele e Rosa Orioles; 6 mesi per Maria Barbera Della Neve, Giuseppe Vento, Paolo Bombaci, Antonino Danzè, Antonino Bonanno, Liliana Buffo, Santi Panarello, Carmelo Cacciola, Antonino Cardile, Pietro Certo, Loredana Cipitì, Maria Gaudio, Gaetano Sidoti, Giuseppe Previti, Domenico Oliva, Ulisse Cambria, Daniele Gemelli, Antonino Sergio Piana, Gaetano De Salvo;

Ancora: 5 mesi per Pietro Visalli, Giuseppina Cacciola, Donato Latteri, Giovanni Bombaci e Salvatore Scarcella, 4 mesi a Maria Bagnoli, Salvatore Barbaro, Giuseppa Galeano, Valentina Denaro, Tommasa Grasso, Maria Grazia Micalizzi, Angela Mazzone, Giovanni Rinaldo, Gabriella Scolaro, Antonio Zanghì, Gaspare Accordo, Ilenia Algisi, Valeria Colicchia, Filippo Di Stefano, Carmelo Gibilisco, Maurizio Giliberto, Antonio Giuseppe Mancuso, Paolo Milone, Ernesto Scorza, Alessandro Sisci, Carmela Tringali, Tiziana Versaci, Francesco Anastasi, Santi Grillo, Rocco Micale, Giuseppe Crisafulli, Pasquale Mazzeo, Anna Morabito, Giovanni Munafò, Salvatore Pizzi, Renato Villari, Maria Zona.

Alcuni di loro hanno incassato assoluzioni parziali, soltanto Giovanni Micali ne esce totalmente assolto. Per tutti il giudice ha sospeso la pena, soltanto per alcuni ha disposto la non menzione. Decise anche sostanziose multe. Il risarcimento allo Iacp, invece, sarà quantificato in sede civile.

L’inchiesta Badge Sicuro sfociò in quattro arresti nel 2012. Le fiamme Gialle avevano nascosto sapientemente diverse telecamere all’ingresso dello Iacp, filmando gli impiegati che uscivano quando invece risultavano in servizio, o immortalandoli a passare il badge per sé e qualche collega che invece in quel momento non era in ufficio. Nel calderone sono finiti anche dipendenti allontanatisi per pochi minuti, magari per un caffè, e altri che più volte, invece, sono stati ripresi a passare il badge illegittimamente.

(Alessandra Serio)