Cinquantanove voti confermano la sfida Accorinti-Calabrò: alle urne il 23 ed il 24 giugno

La sfida per la poltrona più alta di Palazzo Zanca resta aperta. Felice Calabrò sfiora il successo al primo turno, ma per soli 59 voti va al ballottaggio con Renato Accorinti. Dopo due intense giornate di verifica dei verbali delle 254 sezioni, l’Ufficio Elettorale Centrale, presieduto dal magistrato Giuseppe Bonfiglio, ha pronunciato la sentenza definitiva alle 20.33: nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza assoluta, Calabrò ha ottenuto 41mila 453 voti con una percentuale del 49,93 % delle preferenze, mentre Accorinti ha totalizzato 19mila 939 voti col 24,02 % delle preferenze. Gioco fermo, dunque, e palla nuovamente al centro.

Il “verdetto finale” è stato accolto da un applauso spontaneo, e immediatamente stoppato da Bonfiglio, dei numerosi “accorintiani” assiepatisi sulla tribunetta del Consiglio comunale, riservata al pubblico. Per il pacifista ed i suoi sostenitori questo è già un successo clamoroso, inimmaginabile sino a qualche mese fa. Sorrisi e volti distesi anche per i rappresentanti di lista e per i legali di Calabrò , che di vincere per una manciata di voti e restare appesi al filo di possibili ricorsi non ne volevano sapere.

La partita adesso si riapre ed entrambe le fazioni sono convinte di avere in mano i jolly da giocarsi il 23 ed il 24 giugno. Accorinti vola sull’onda dell’entusiasmo che cresce intorno a sé, Calabrò punta sulla forza dei numeri e della concretezza del suo progetto. Entrambi hanno lo stesso obiettivo: entrare a palazzo Zanca e restituire una speranza a Messina e ai messinesi.

Dopo l’ufficializzazione del ballottaggio, abbiamo raccolto le reazioni del pacifista, leader carismatico di “Cambiamo Messina dal basso” e del candidato sindaco del centro-sinistra.

QUI ACCORINTI. Parla di cuore e di pancia il pacifista che, dopo tante battaglie in strada, punta dritto al palazzo e non nasconde la sua gioia per il primo traguardo raggiunto. «Al di là di tutto, questo risultato è arrivato con tanta attesa ed ora sono sicuro che arriverà anche la vittoria. Sentiamo che per le strade c’è una benevolenza che va al di là del consenso politico. Questo ripaga di tutto più di ogni altra casa. E’ il ritorno di tanti anni di lotta senza se e senza ma. Il mio percorso è stato sempre lineare e trasparente». Sulle polemiche che hanno accompagnato la verifica dei voti da parte dell’Ufficio elettorale centrale e sui veleni di possibili brogli Accorinti si esprime così: « Che a Messina, in Italia e nella storia ci siano stati brogli in passato non lo scopro io. Mi intristisce il fatto che si debba ricorrere ai rappresentanti di lista, sono figure inquietanti che devono controllare chi dovrebbe fare il proprio dovere . Noi nella nostra ingenuità avevamo solo 100 rappresentanti di liste per 254 sezioni . Avevo lanciato un patto etico con cui chiedevo a tutti di denunciare ogni irregolarità». Su questo argomento non va oltre Accorinti, che preferisce annunciare le prossime iniziative in programma per il prosieguo della campagna elettorale in vista del ballottaggio. Verrà certamente a Messina per un concerto Roy Paci, bisogna solo decidere giorno e luogo, e torneranno ad esporsi in prima persona per sostenere “Renato” (così lo chiamano i suoi amici) Sonia Alfano, Piero Campagna, Luca Manca e la mamma di Attilio Manca ed ancora Giovanni Impastato. Si lavora per far arrivare a Messina anche Stefano Rodotà.

QUI CALABRO’. Riflessive e ponderate le considerazioni di Calabrò, che si mostra fiducioso sull’esito finale di questo percorso iniziato da “semisconosciuto” ai più, mentre oggi sa di essere il nome prescelto da oltre 41 mila messinesi . «Ci siamo lasciati 24 ore fa con appena due parole: Sì Messina. Sono le stesse due parole che ribadisco stasera, dopo la conferma dei dati emersi dalle urne. Il 50% dei messinesi ha votato Felice Calabrò sindaco ed è a queste 41 mila persone che va il mio pensiero con una promessa: sono ancora più determinato a vincere e a dire, sì Messina, insieme ce la faremo. Quando ho iniziato questo cammino entusiasmante non avrei mai pensato che mi avrebbe portato fin qui, adesso avverto sia la responsabilità del portare a termine il nostro progetto che l’entusiasmo del farlo tutti insieme e la passione per non scoraggiarci dinnanzi a nessuna difficoltà, nessun ostacolo».

L’aver mancato per una manciata di voti la maggioranza assoluta dei voti non scoraggia l’avvocato quarantenne, pronto a ripartire con più forza e più grinta di prima. « Forse qualcuno potrebbe dire che è una beffa non aver vinto al primo turno per una manciata di voti, ma io dico, meglio così: vorrà dire che c’impegneremo di più, vorrà dire che correrò ancora un po’ e con più determinazione per coinvolgere sempre più messinesi in questo grande sogno. Sarebbe stato più facile inoltrare ricorso e vincere, ma il nostro amore per Messina e il senso di responsabilità ci hanno spinto a non voler cercare alcuna scorciatoia né a lasciare ombre sul percorso. Quindi oggi lo ribadisco con più forza: non siamo come gli altri, non faremo alcun ricorso. Non c’è tempo per guardare indietro, abbiamo davanti un progetto che richiede lo sforzo di tutti, l’entusiasmo di tutti ed anzi, mi sento ancora più carico di forza, perché adesso ho la certezza di quante persone mi sono accanto. E’ stato come iniziare a correre ed accorgersi che ad ogni metro si aggiungeva qualcuno, un giovane, un pensionato, un precario, un disoccupato, ed angolo per angolo diventavamo sempre di più. Da lunedì sera mi sento più forte, perché so che accanto a me c’è ognuno di quelle migliaia di persone che hanno deciso di credere in me, nel nostro progetto».

Accorinti e Calabrò iniziano questa nuova corsa a due verso Palazzo Zanca, con le gambe allenate di chi- da sempre – è abituato a correre. Non solo nello sport, ma anche nella vita, nella professione e nella politica. (Danila La Torre)