L’ultima notte senza sindaco. Ecco come è andata, in giro per le segreterie

L'ultima sera di Messina senza sindaco scorre tranquilla, nelle segreterie dei due candidati Felice Calabrò e Renato Accorinti. Poche persone, niente folla, nessun telefono "incandescente". L'affluenza bassissima (alle 22 saranno andati a votare in sessantamila, il 30 e qualcosa percento) si riflette anche nelle presenze, e ai curiosi che chiedono notizie, la risposta è sempre la stessa. "ancora è presto…". In realtà, il pomeriggio è iniziato nervosamente.

I veleni dell'ultimo scampolo di campagna elettorale non si affievoliscono, su Facebook si dà "la caccia" a Felice Calabrò, avvistato in praticamente tutte le scuole di Messina, i supporters dei due candidati litigano per via telematica, e a seconda di chi li interpreti, i dati che segnalano un'affluenza ridicola vengono interpretati di conseguenza.

Qualcuno, all'uscita dai seggi, fa notare che, anche stavolta, la scheda sembra fatta apposta per complicare la vita a qualcuno: in mezzo metro di "lenzuolo", i nomi dei candidati sindaco e dlle liste sono attaccati, mentre tutt'intorno c'è il…vuoto. Nonostante la direttiva regionale non lasci praticamente spazio al margine dei errore, stabilendo che vale sempre e comunque l'intenzione del votante, non sono in pochi ad aver trovato perlomeno bizzarra la composizione della scheda.

Mentre cala la sera, dei due candidati non c'è ombra. In via primo settembre, da Felice Calabrò, a raccogliere ed analizzare i dati ci pensano lo spin doctor Mario Bonsignore, l'ex vicepresidente dell'Ars Gioacchino Silvestro, l'ex assessore Angela Bottari e la componente di giunta designata Carmen Currò. A parte Bonsignore, che resterà fino a mezzanotte inoltrata, gli altri si dileguano.

Peggio ancora in via ventiquattro maggio: di Renato Accorinti non c'è traccia, si affaccia solo qualcuno dei supporters, tutti abbastanza nervosi. A placare gli animi ci pensano Enrico Di Giacomo, candidato al consiglio e non eletto, e Lucy Fenech, uno di quattro consiglieri che Renato Accorinti porterà con sè in aula se non riuscisse a diventare sindaco.

Quando arriva il dato definitivo sull'affluenza, il 30,49, ci si inizia ad interrogare: A chi è favorevole? E' consolidato? E' tale dappertutto, o è frutto di zone in cui l'affluenza è massiccia e altre in cui i votanti sono invece andati a mare? Le domande si spengono quando si avvicina la mezzanotte, orario in cui Felice Calabrò, stravolto dalla lunghissima campagna elettorale, arriva in segreteria per un briefing di commento delle percentuali. Nella stanza chiusa si snocciolano dati alla presenza dei fedelissimi. Tra questi l'ex assessore al Territorio Pippo Corvaja, che sul risultato finale, affidato ad un foglietto chiuso, scommette un caffè. Qualche minuto, poi tutti a dormire. Domani (oggi) sarà una lunga giornata, per tutti.