Crack Italgeo, indagini chiuse. Oggi Barbera dal giudice

Tocca a Giuseppe Barbera, stamane, andare al confronto col giudice.

Il patron della Italgeo, l'azienda specializzata in trivellazioni e sondaggi dichiarata fallita nel 2015, stamane si presenterà davanti al giudice Salvatore Mastroeni per l'interrogatorio di garanzia. Difeso dall'avvocato Manuela Mancuso, l'imprenditore potrà decidere di parlare, fornendo la propria versione dei fatti, o avvalersi della facoltà di non rispondere. Barbera è agli arresti ospedalieri – viste le condizioni di salute cagionevoli – dallo scorso venerdì. C'è lui al centro degli accertamenti che hanno portato alle misure cautelari disposte dalla magistratura qualche giorno fa.

L'ipotesi del PM Antonio Carchietti è che il fallimento della Italgeo sia stato pilotato, ossia che alcuni passaggi compiuti prima della dichiarazione di fallimento fossero stati operati per sottrarsi ai creditori. Sotto la lente soprattutto alcune cessioni di rami d'azienda.

Ai domiciliari è andato anche Aurelio Micali, mentre Antonio Scopelliti è stato interdetto dall'attività economica per un anno. Entrambi sono già stati interrogati dal giudice, assistiti dagli avvocati Valter Militi e Giuseppe Alvaro. Hanno deciso di rispondere, ed ora attendono la decisione del dott. Mastroeni sulla loro richiesta di revocare la misura.

Interrogato anche Alessandro Gianfranco, andato all'obbligo di firma.

Il suo difensore, l'avvocato Carmelo Vinci, ha chiesto al Tribunale del Riesame di occuparsi del caso.

Il giudice ha disposto anche l'obbligo di dimora per Claudio Barbera e il sequestro di beni a carico delle società che hanno effettuato movimentazioni con la Italgeo, ovvero la Teknogeo, la Progetto grafica e la Geotecnica.

Altri quattro gli indagati, che proprio ieri hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. ovvero Maria Leonardis, Giuseppe Salamone, Francesca La Rosa e Gaetano Piraino.

Alessandra Serio