Formazione, Crocetta e l’assessore Scilabra vanno in Procura

Dopo la trasmissione di Report sugli scandali della Formazione siciliana il Presidente Crocetta non le aveva mandate a dire, disponendo lo stop dei pagamenti agli Enti legati ai deputati e varando in giunta la norma antiparentopoli.

Adesso il governatore “le manda a dire”, e dettagliatamente, direttamente al pool della Procura di Palermo che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.

Crocetta e l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra hanno avuto un primo vertice con i magistrati del pool coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci per segnalare tutte le anomalie e le irregolarità finora registrate nel settore. Già nelle scorse settimane Crocetta non era stato affatto tenero con una gestione che definire “clientelare” è un eufemismo. Del resto sono stati gli stessi protagonisti a chiarire il perché di un pianeta così vasto e popoloso, come il deputato regionale Franco Rinaldi che alla giornalista di Report rispose: “Abbiamo interessi in molti Enti perché facciamo politica. Del resto dove vuole che li prendiamo i voti, sulla luna?”. Lui e il cognato, il leader del Pd Francantonio Genovese, signore delle preferenze, fanno riferimento, indirettamente o tramite familiari, soci e parenti stretti ad una serie di Enti. Ma in Sicilia è un costume abbastanza diffuso nel mondo della formazione, come ad esempio, per restare sempre a Messina, l’inchiesta sull’ Ancol di Melino Capone ha ampiamente dimostrato. Oltre 12 milioni di euro finiti in un Ente nel quale l’ex assessore comunale alla viabilità aveva assunto genitori, fratello, cugini e cognate, nonché ovviamente familiari di alleati politici di area ex An (tra i quali la moglie dell’ex sindaco Buzzanca). Prima ancora di Report, ad agosto, era stato il settimanale Panorama ad accendere i riflettori con un’inchiesta che riportava i nomi del pianeta formazione, includendo oltre a Genovese e Rinaldi anche Lombardo e Briguglio, ma poiché era appena iniziata la campagna elettorale il servizio non ebbe lo stesso seguito della trasmissione di Rai3.

La giunta regionale vuol riorganizzare il settore ricominciando da zero e cancellando vecchi metodi e sistemi. Nel frattempo avvia una collaborazione con la Procura. Nel primo vertice Crocetta e Scilabra hanno portato all’attenzione dei magistrati la documentazione relativa al Prof 2011 e l'Avviso 20 del 2012, gli ultimi due piani per l'offerta formativa regionale. Ma si tratta solo della prima puntata, perché i vertici continueranno. Sulla formazione regionale ci sono diverse inchieste che puntano a far luce sulla distrazione di somme, sui mancati controlli nelle spese degli Enti e soprattutto sul fiume di contributi europei, nonché su stipendi gonfiati per ore o corsi mai effettuati. Lo stesso governatore aveva denunciato il caso di alcuni dirigenti che avevano “dirottato” nel proprio portafoglio somme destinate ai fornitori. Un altro filone è portato avanti, per danno erariale, dalla Corte dei Conti. Anche se il danno reale, purtroppo, è l’unico che non viene colpito, ed è quello relativo al futuro concreto dei nostri giovani.Solo una percentuale minima, quasi ridicola, di quanti concludono i corsi riesce a trovare lavoro con la qualifica per la quale è stato formato. E’ questo l’unico vero danno per il quale nessuno dei responsabili pagherà mai.

Rosaria Brancato