L’inchiesta di Panorama: “La galassia della formazione è il regno di Genovese”

La formazione delle mogli. Così scrive Panorama che dedica un’ampia inchiesta alla galassia dei centri di formazione siciliani trasformati dai politici regionali in un bancomat clientelare. E in cima della galassia il giornalista Antonio Rossitto mette il leader del Pd Francantonio Genovese.
Ma i messinesi quest’inchiesta difficilmente la potranno leggere su carta, dal momento che questa mattina non si trova una copia di Panorama in nessuna edicola. Molti rivenditori lamentano il fatto che stranamente ne sono arrivate meno copie del previsto, al massimo due per edicola ed in ogni caso sono andate a ruba perché già dalle 8.30 del mattino non si trovavano. Un mistero questo del Panorama introvabile, ma su Internet circola già l’articolo.
La formazione professionale da strumento di crescita e sviluppo è diventata in Sicilia il regno della sistemazione clientelare e gran parte dei deputati regionali ne fa ampio uso. Quest’anno sull’avviamento professionale nell’isola pioveranno 455 milioni di euro. Ma nell’inchiesta del collega Rossitto l’attenzione è focalizzata su Genovese. “Sembra un bonario curato di provincia, scrive, ma è l’uomo più potente della sicilia peloritana, un figlio e nipote d’arte signore delle tessere”.
Ed ecco che fioccano i nomi di quanti, congiunti e amici sono finiti nel mondo della formazione. “La moglie, tre cognati, due nipoti, con 4 società che nell’ultimo anno hanno incassato quasi 2 milioni di euro in contributi pubblici. Galassia familiare, scrive Panorama, alla quale aggiungere, società gestite da imprenditori amici”. E giù le indicazioni di quote e società, collegate sia direttamente che indirettamente come nelle scatole cinesi all’ex sindaco di Messina e che in un modo o nell’altro hanno ottenuto fondi pubblici.
Moglie e cognata siedono nel consiglio direttivo dell’Esofop. L’ente si era aggiudicato nel 2011 una somma che sfiora i 433 mila euro per lo sviluppo occupazionale. Ma il bando è stato revocato a novembre quando la Corte dei Conti ha scoperto, ad esempio, che un’azienda voleva formare “esperti in finanza” nella bottega di un lattoniere. Un’altra cognata guida la Lumen (Libera università mediterranea di naturopatia), che ha ottenuto più di 1 milione di euro. Un altro nipote del parlamentare Pd è nella Nt Soft che nei primi mesi del 2012 ha avuto 300 mila euro. Il giornalista Antonio Rossitto spiega: “vista la selva di parenti, occorre sintetizzare: 7 esponenti della famiglia Genovese, a partire dall’onorevole gestiscono 4 enti che hanno incassato più di 2 milioni di euro nell’ultimo anno”.
E poi c’è l’Aram di Messina, che ha avuto 3 milioni e 400 mila euro, guidata dal consigliere comunale del Pd Elio Sauta. L’inchiesta fa anche i nomi della moglie dell’attuale sindaco di Messina, Buzzanca, che dirige l’Ancol (la società sfiora i 3 milioni di finanziamenti) e nel taorminese c’è il Cufti dove lavorano invece parenti dell’onorevole Carmelo Briguglio, Futuro e Libertà. Nel palermitano e nel catanese spopola l’Anfe dove fino al 2009 (nella sede di Catania) ha operato la moglie del presidente della Regione Raffaele Lombardo. L’Anfe organizzando corsi per formare artigiani della cartapesta ed esperti nell’avvistamento incendi, guide subacquee, ha incassato negli ultimi 2 anni 33,8 milioni di euro. L’ultimo ingresso nell’Ial, l’ente che la Cisl ha venduto ad esponenti dell’ex Margherita, è Francesco Gallo, ex segretario cittadino del Pd ed ex assessore della giunta Genovese.
“Così- conclude Panorama- come nel gioco dell’oca si ritorna alla casella di partenza: nella formazione siciliana tutte le strade portano a Genovese”.
Rosaria Brancato