Gestione del porto di Tremestieri, c’è un’offerta. Ma il futuro è sempre nebuloso

Il termine ultimo scadeva alle ore 13 di ieri. In extremis è giunta un’offerta di una società che si candida alla gestione del porto di Tremestieri. Nonostante le enormi difficoltà dell’infrastruttura, si è scongiurato il rischio che anche la nuova gara andasse deserta così come quella dello scorso 31 luglio. Da allora, l’approdo è gestito in regime di proroga, anche se i giorni di chiusura hanno superato quelli di apertura.

La notizia è stata fornita dal presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, alle organizzazioni sindacali Fast Confsal e Ugl Mare, che esprimono “soddisfazione per la conferma data da questa partecipazione. Vuol dire che il porto di Tremestieri è il futuro infrastrutturale, occupazionale ed unico passaggio del traffico dell’area dello Stretto”.

Rammarico, invece, per non essere stati invitati alla successiva riunione che ha riguardato gli aspetti tecnici di operatività. “Ci chiediamo – affermano i sindacalisti Antonino Di Mento e Guglielmo Pellegrino – come l’assessore Pino nominato dalla trasparente giunta Accorinti ed ex esponente sindacale possa escludere le rappresentanze sindacali dei dipendenti operanti nel porto in questione attualmente in cassa integrazione proprio per le questioni tecniche da lui menzionate”.

Dalla riunione, in ogni caso, non sono giunte novità eclatanti. Si attende la fine dell’ennesima sciroccata per valutare quanta ghiaia è accumulata. Il dragaggio della scorsa settimana è servito a poco perché immediatamente è tornato il maltempo e con esso la sabbia. La draga è andata via e dovrebbe tornare al lavoro la prossima settimana.

Per il futuro, però, nessuno ha più intenzione di continuare in questo modo. Entro fine maggio dovrebbero arrivare i risultati dello studio affidato al Dhi, Danish Hydraulic Institute, mentre martedì prossimo la Coedmar, vincitrice dell’appalto di ampliamento, incontrerà a palazzo Zanca il segretario comunale Antonio Le Donne, che è il soggetto coordinatore individuato dall’ordinanza di Protezione Civile numero 93 del 2013.

Da ottobre, vale a dire da quando il progetto ha ottenuto il via libera definitivo alla Valutazione d’Impatto Ambientale, non è stato superato lo scoglio successivo, quello della conferma dei finanziamenti. L’amministrazione comunale ha richiesto al Governo l’affidamento dei poteri speciali ma non è ancora giunta alcuna risposta. Nessuna novità arriva sul rinnovo del mutuo in scadenza a dicembre da 35 milioni con la Banca Dexia, né per i 20 milioni attesi dalla Regione né per i 10 milioni stanziati dal Cipe. Ed il futuro è sempre più incerto.

(Marco Ipsale)