Il caso della mancata difesa al Cga “scuote” palazzo Zanca: avvocati invitati ad una maggiore tempestività nelle comunicazioni

Un calendario ben definito, che a tappeto permetterà di “soddisfare” le necessità delle sei circoscrizioni cittadine. Parliamo degli interventi manutentivi agli impianti di pubblica illuminazione che nelle prossime settimane e fino ad inizio febbraio, verranno effettuati dagli operai della ditta Aristea Service che nel luglio scorso si è aggiudicata il servizio l’appalto di 5 milioni di euro. Si parte da IV e V circoscrizione per poi procedere nei restanti quartieri. La speranza è che la tabella di marcia (SU APPROFONDIMENTO TUTTE LE ZONE) venga rispettata, così da liberare tante strade dal buio in cui sono avvolte. Le perplessità però non mancano considerando che oggi come qualche mese fa, il numero degli operai (ricordiamo che una clausola contrattuale prevede il riassorbimento di altri lavoratori dell’ex-ditta Schipani), rimane nettamente ridotto rispetto alle esigenze di un territorio vasto come quello di Messina.

Dubbi a parte, sull’altro fronte dell’ “illuminato caso”, quello legale, occorre fare un breve riepilogo e qualche aggiunta. Nelle scorse settimane (vedi articoli correlati) abbiamo dato notizia del doppio ricorso presentato dalla ditta classificatasi seconda nella gara d’appalto, la Simei. Quest’ultima ha inoltrato al Tar richiesta di annullamento, previa sospensiva, dei provvedimenti di aggiudicazione e dei verbali di gara relativi all’affidamento. Di fronte al rigetto del Tribunale amministrativo, l’impresa ha impugnato la sentenza presso il Cga di Palermo ottenendo stavolta parere favorevole. Una vittoria tutto sommato facile se si considera che nell’udienza del 29 settembre, l’amministrazione comunale più che essere indifendibile è stata letteralmente “indifesa”, ovvero non legalmente tutelata. Ed è forse questo l’aspetto veramente paradossale della vicenda, perché l’avviso inoltrato dall’avv. Giulia Carrara (componente del Collegio di difesa e difensore innanzi al Tar nella seduta dell’8 settembre) agli Uffici dell’Avvocatura, in cui si comunicava la mancata abilitazione alla difesa presso il Cga, è avvenuto esattamente due giorni prima dell’udienza, ovvero il 27 settembre. Un “gap” temporale che dunque è valso al Comune la non difesa di fronte al Consiglio di Giustizia Amministrativa, nonostante l’incarico fosse stato affidato dall’Avvocatura con procura d’urgenza il 29 settembre. Un’urgenza purtroppo già abbondantemente scaduta.

La vicenda è stata oggetto di interrogazione (datata 19 novembre) da parte del consigliere di Fli, Nello Pergolizzi, in cui è stata chiesta l’individuazione dei responsabili del conferimento dell’incarico ad un legale, appunto la Carrara, non abilitata alla difesa al Cga. Secondo quanto sostenuto dal consigliere, infatti, la delicatezza della “pratica” avrebbe già dovuto far pensare “ad un esame e ad una trattazione anche da parte del Consiglio di giustizia amministrativa”. A rispondere, per nome e per conto del sindaco (che detiene la delega all’Avvocatura) è il Capo di Gabinetto Antonio Ruggeri. Quest’ultimo, nell’evidenziare la tempestiva costituzione in giudizio dell’avvocato Carrara innanzi al Tar, sottolinea che “contrariamente a quanto sostenuto, non è assolutamente previsto che l’incarico in oggetto fosse destinato ad una trattazione al Cga”. Ruggeri esclude inoltre la possibilità di qualsivoglia risarcimento da parte dei responsabile della nomina, come invece sostenuto da Pergolizzi, per un motivo ben preciso: “A prescindere dalla poco tempestiva comunicazione (dell’avv. Carrara, ndr) avente ad oggetto la richiesta di provvedere alla nomina di un difensore abilitato al patrocinio innanzi alle giurisdizioni superiori, l’ATI Aristea, contro interessata, si è costituita con controricorso e memoria difensiva del prof. Fabio Saitta, il cui contenuto è in perfetta aderenza alla posizione del Comune, le cui ragioni sono state, pertanto, tutte rappresentate al Cga cui era noto il contenuto delle difese del Comune innanzi al Tar. In ogni caso – aggiunge Ruggeri – è ancora pendente il giudizio innanzi al Tribunale amministrativo e pertanto non può in alcun modo ritenersi definita la vicenda de qua”.

Secondo quanto emerge, dunque, a detta del Capo di Gabinetto nel caso specifico palazzo Zanca è riuscito a difendersi, anzi ad “autodifendersi”, pur non avendo alcun legale a rappresentarlo. E tuttavia, per le prossime volte, meglio non farsi cogliere alla sprovvista: “Per evitare che possano verificarsi ulteriori simili evenienze – conclude Ruggeri – sarà richiesto al Dirigente dell’Avvocatura di inviare a tutti i difensori dell’Ente una circolare con espresso sollecito a comunicare con tempestività (comunicare eventuali urgenze) le notifiche dalle quali discende la necessità di provvedere all’emissione di conseguenti provvedimenti di competenze dell’amministrazione”. Un ben preciso invito a stare “svegli” quello rivolto da Ruggeri, ovvero dal Sindaco, ai legali “di fiducia”, e nello specifico del Collegio di Difesa, dell’Ente, per evitare sgradite sorprese. Insomma, visto l’argomento, più illuminazione per tutti, sia ante che post. (ELENA DE PASQUALE)