Sospeso il rapporto con la Breda Menarinibus. L’Atm raschia il fondo del barile

Il fondo sembrava si fosse già toccato. Invece ogni volta si riesce a raschiare il barile sempre più.

A complicare una situazione già compromessa, è arrivato il blocco della Breda Menarinibus, società che fornisce all’Atm gli autobus più nuovi, quelli del luglio 2007. E così la disponibilità di 45 autobus a inizio mese si è ora dimezzata a 20 – 25 autobus. Considerato che non tutti vanno in strada, poiché è necessaria una batteria di riserva da utilizzare in caso di guasti dei mezzi in servizio, ecco che il quadro è completo. I pochissimi autobus oggi in strada serviranno i villaggi, ma comunque non rispetteranno gli orari previsti.

Il centro città sarà invece servito dal tram, la media dei mezzi giornalmente su rotaia è di 5, lontana dagli 8 – 9 di aprile, ma ancora ai limiti della sopravvivenza.

La notizia è fornita da uno scarno comunicato dell’azienda: “L’Atm comunica che a seguito della grave crisi economico-finanziaria in cui versa l’Azienda e della conseguente mancanza di disponibilità di mezzi aziendali non potranno essere garantite tutte le corse programmate del servizio di trasporto su gomma. Pertanto si invita la spettabile utenza a richiedere le relative informazioni al seguente recapito telefonico: 090/9037037″.

“Operare in queste condizioni è diventato impossibile – dichiara il direttore generale dell’azienda, Claudio Conte -. Dal 1997 ad oggi, dieci bilanci sono stati approvati dai vari consigli di amministrazione, dai revisori e dalle strutture commissariali nominate dal Comune, ma a palazzo Zanca non hanno mai avuto analogo riscontro. Ne consegue che abbiamo dieci bilanci bocciati, mi chiedo anzi come abbiamo fatto ad operare negli ultimi 15 anni. Non si può effettuare la benché minima programmazione degli interventi. Gli autobus della Breda sono i più nuovi, compresi quelli piccoli bianchi e gialli che servono i villaggi nelle strade in cui quelli grandi non passano. In questo modo viene a mancare la spina dorsale del trasporto pubblico, livelli da terzo mondo. Siamo costretti ad avvisare la popolazione che gli autobus non riescono ad effettuare le corse programmate e di conseguenza non rispettano gli orari”.

Ma cos’è cambiato rispetto a qualche giorno fa? “Nonostante l’enorme crisi, avevamo a disposizione 45 autobus e 6 tram per far fronte alle esigenze minimali. Ora, neanche quello. Per tornare agli standard minimi di pochi giorni fa, è necessario ricucire il rapporto con la Breda Menarinibus, che tra l’altro si è dimostrata molto disponibile, ma richiede giustamente quanto dovuto, parliamo di un debito di circa 200mila euro. L’unica soluzione immediata è onorare questo debito, quindi trovare questi 200mila euro. Programmare il nuovo, senza prima aver sistemato il vecchio, è praticamente impossibile”.

Ma trovare questi soldi non è impresa facile. Nell’incontro odierno con Conte, il commissario straordinario dell’Atm e segretario generale del Comune, Santi Alligo, ha ribadito che il problema rimane perché i fondi non ci sono e si rischia la paralisi totale del trasporto pubblico. Venerdì, intanto, verrà pagato ai dipendenti il saldo della quattordicesima e l’80 % dello stipendio di luglio.

(Marco Ipsale)