Cambiamo Messina dal Basso: “No al PalaNebiolo, si ad un’accoglienza integrata”

Migranti a Messina. Una vicenda che ha scosso il mondo associazionistico e la società civile. Molti sono rimasti perplessi, i più si sono indignati per come è stata gestita l’accoglienza nella città di Messina, che ha visto ospitare i ragazzi africani in una palestra. Il circolo Arci Thomas Sankara, ha espressamente dichiarato che “il PalaNebiolo è un non –luogo giuridico”, una sorta di limbo che mischia nazionalità e vissuti diversi tra loro nell’attesa di un’ulteriore spostamento. Il centro nasce, infatti, come luogo temporaneo – “non più di tre giorni” – le settimane, però, passano e il Ministero non accenna a dare disposizioni su eventuali trasferimenti. Intanto, dalla Prefettura si susseguono voci sulla prossima individuazione di un ente gestore.

Una situazione complessa che preoccupa i membri di Cambiamo Messina dal Basso, la lista civica che ha sostenuto la candidatura a Sindaco di Renato Accorinti e che adesso segue e affianca gli atti amministrativi della Giunta. Lo stesso Movimento che ha ideato e realizzato la Notte Bianca per la Pace, contro la guerra nel Mediterraneo e il Muos, non poteva rimanere indifferente circa le modalità di accoglienza messinesi in particolare e sulle politiche dell’immigrazione in generale. Per questo, dopo un tavolo tecnico svolto il pomeriggio del 28 ottobre, è stata presa la decisione di fissare un incontro con il Sindaco Accorinti e gli assessori di competenza – Filippo Cucinotta per la delega alla protezione civile e Antonino Mantineo per i Servizi Sociali, non è stato contemplato Sergio Todesco, perché attualmente, dimissionario – per la prossima settimana. Ancora da definire il giorno preciso.
I membri presenti alla riunione dichiarano “no al Pala Nebiolo”, senza se e senza ma, per questo, all’amministrazione comunale chiederanno una presa di posizione per fare in modo che l’accoglienza ai migranti non venga trattata come un problema di ordine pubblico.

Di quest’argomento – ovvero della scelta di gestire come un problema di sicurezza quelle che dovrebbero essere delle politiche dell’accoglienza – si è discusso lo stesso 28 ottobre, di mattina. Il convegno organizzato dalla Silp Cgil sulla sicurezza in tempi di crisi – e tagli – ha permesso, dietro le quinte, di affrontare anche il tema dell’impiego delle forze dell’ordine sul fronte migranti. Daniele Tissone, segretario nazionale della Silp, ha dichiarato che, attualmente, seguono “quotidianamente” le questioni legate all’immigrazione 5.000 agenti, più duemila impiegati direttamente nella supervisione dei vari centri, d’accoglienza (CARA) o d’espulsione (CIE), per un totale di 8.000 uomini. Il questore di Messina, Carmelo Gugliotta, ha sottolineato che: “C’è sicuramente un impiego di risorse, tenendo presente che Messina dà anche risorse ad altre Questure che vivono un’emergenza immigrati continua. Noi mandiamo funzionari ed ispettori in altri luoghi dove vi sono dei centri avviati”.

Quello che il mondo dell’associazionismo in cui si inserisce anche il sentire di un movimento come quello di Cambiamo Messina dal basso, auspica è, viceversa, una politica di assistenza integrata. Questa può realizzarsi, ad esempio, incentivando i progetti Sprar – sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati – sul territorio. Uno di questi è già stato approvato l’8 ottobre con la vincita del bando da parte della cooperativa Pro Alter 2000, per un totale di quindici posti disponibili. Quello che la prossima settimana i membri del movimento chiederanno alla Giunta è, soprattutto, una soluzione dignitosa per il soggiorno dei ragazzi africani e la dovuta assistenza legale. (Eleonora Corace)