Cucinotta e Vaccarino scrivono a Croce: “Casa Serena non chiuda neanche provvisoriamente”

“Gli 800mila euro necessari sono in cassa, bisogna redigere un piano dei lavori, iniziare senza indugio la ristrutturazione e chiedere contestuale iscrizione all’albo regionale”. E’ quanto chiedono in un’interpellanza al commissario Croce, i consiglieri comunali Nicola Cucinotta e Benedetto Vaccarino, in merito alla vicenda di Casa Serena.

I due consiglieri approvano la strada intrapresa dal commissario Croce e dal dirigente ai servizi sociali nell’istituire tavoli di confronto con le parti, “evitando così con il placet dei tecnici e nel rispetto della legalità, di sradicare dalla loro casa anziani che vivono di abitudini, di routine, di meccanismi perfetti nella loro inadeguatezza ma che lo spostamento coatto sconvolgerebbe”.

Cucinotta e Vaccarino sono ottimisti: “Siamo certi che il commissario Croce, con la stessa tempestività con cui ha firmato la delibera di adesione al “salva-Comuni” e con cui firmerà il Bilancio di previsione 2012 da approvare entro il 31 dicembre, percorso propedeutico alla pubblicazione dei nuovi bandi, metterà in campo ogni sforzo per dare mandato di adeguare la struttura alle prescrizioni normative, perseguendo soluzioni innovative, apportando le opportune modifiche alle modalità gestionali ed organizzative evitando assolutamente di allontanare alcuno dalla struttura con il rischio di smantellare l’ennesimo presidio di welfare locale”.

Dopo la condivisione della strada intrapresa, ecco la stoccata: “L’unico che dovrebbe subito lasciare Casa Serena – proseguono Cucinotta e Vaccarino – è l’ing. Tringali, direttore della struttura, tra l’altro pensionato di ente pubblico, ma che alle asfittiche casse comunali costa da contratto ben 51mila euro l’anno e che, oltretutto, a detta di molti dipendenti e di molti ospiti della struttura, è un soggetto non idoneo a rivestire l’incarico assegnatogli dalla cooperativa”.

I due consiglieri concludono e riassumono in breve le richieste al commissario: “Casa Serena non va chiusa neanche provvisoriamente, il direttore della struttura va sollevato dall’incarico”.