Riabilitiamo Messina: “Il degrado è ovunque. Non consentiremo a nessuno di distruggere la città”

“Ormai siamo ad un punto di non ritorno. Degrado, sporcizia, bivacchi, non vogliamo che la città sia lentamente distrutta. Non consentirò a nessuno di distruggere la mia città, né ad Accorinti né a nessun altro, non voglio sentir parlare di politica, questo è un fatto di civiltà”. Antonio Briguglio, 39 anni, fisioterapista, è un fiume in piena, ha la passione di chi ama la propria terra e la rabbia di chi è stanco di sentirsi impotente. Riabilitiamo Messina nasce per caso, su facebook, da un gruppo di amici, ma poi, di fronte alle immagini indecorose di una città sporca, trasandata, troppo simile ai suk, l’allarme esce dalla rete, viene fuori con forza e si tramuta in gesti concreti per cambiare. Il gruppo facebok viene creato nel 2012, da Briguglio e da Claudia Caruso e Giuseppe Frisone. L’idea è quella di pubblicare foto della Messina che non cambia, poi però passa il tempo e quel gruppo resta inutilizzato. E’ a fine agosto, dopo un’estate scandita dall’emergenza rifiuti, dall’allarme zecche, zanzare, blatte, topi, cinghiali, che Briguglio decide di “riaccendere” quella pagina Fb con le immagini di una città che piomba nella sporcizia, nell’incuria, nell’abbandono. Ogni sera posta le foto che vengono pubblicate nel gruppo da messinesi stanchi e indignati nel portale di Palazzo Zanca, ma non riceve mai risposta. Sono immagini di cumuli di rifiuti ovunque, dal nord al centro, alla periferia, ai villaggi, sono strade dissestate, spazi a verde trasformati in giungle, ville ridotte in stato di abbandono.

“Ormai è allarme igienico sanitario- spiega- è un problema di sicurezza, di pulizia, di ordine pubblico. Bivacchi, zecche, sporcizie, non si è mai vista una Messina così. A me non importa chi amministra ma non possiamo restare in questo stato, dobbiamo agire. Io non mi fermo. A un certo punto mi sono reso conto che erano talmente tante le foto che ci arrivavano che non riuscivo più a metterle nel portale del Comune. Centinaia di messinesi che vogliono ribellarsi, fare qualcosa e soprattutto sono stanchi”. In una settimana il gruppo ha superato i 5.200 iscritti e se si dà un’occhiata alle foto postate c’è davvero di tutto, il campionario delle nostre vergogne. Se il cittadino fa la sua parte è altrettanto vero che compito dell’amministrazione è garantire il servizio, mantenere il decoro e utilizzare i soldi della Tari e della Tasi, i soldi dei messinesi perbene che pagano e imposte, assicurando la gestione del settore. Non lasciare che vandali imbrattino muri, che sterpaglie, sporcizia e rifiuti cancellino la bellezza e la dignità di Messina.

Nei prossimi giorni dovrei riuscire ad incontrare Accorinti- prosegue Briguglio- e sarò molto chiaro, darò l’out out. O si fa qualcosa o noi protesteremo. Tra un mese se nel frattempo non si sarà fatto di tutto per tornare ad essere una città pulita e civile, siamo pronti a protestare. Paghiamo le tasse, dov’è il servizio? Dobbiamo risanare la città e noi siamo pronti a farlo, armandoci di buona volontà, ma il Comune deve fare la sua parte”.

Non staranno con le mani in mano i messinesi di Riabilitiamo Messina, perché hanno già in programma una serie di iniziative nel territorio, due per ogni zona, nord, sud e centro, ed anche giornate tematiche.

“Riqualificheremo alcune zone e le riconsegneremo pulite all’amministrazione. Scatteremo le foto del prima e del dopo. Ho scelto il nome “riabilitiamo” non a caso. Penso che ogni cosa si può aggiustare. Sempre. E’ il mio mestiere, ma è anche la certezza che se vogliamo possiamo aggiustare, correggere le cose. Ed è quello che dobbiamo fare con la città che amiamo. Non consentirò a nessuno di distruggerla, né all’attuale sindaco né ad altri, migliori o peggiori di lui. Noi siamo liberi e senza etichette politiche, chi vuole si unisca a noi”.

Nel frattempo il numero degli iscritti aumenta e fioccano le proposte d’iniziative.

“Penso che dobbiamo dare spazio al civismo, al senso civico- aggiunge Claudia Caruso- Il civismo è “adoperarsi per”. Da 10 anni vivo in provincia di Milano per motivi di lavoro, ma amo Messina e voglio vivere qui, ma ogni volta che torno vedo una situazione sempre peggiore. Sembra di essere a Kathmandu. L’altro giorno, in zona centro, ho visto per strada accanto ai cassonetti, sedie, una valigia, mobili. Non è possibile. Nel Comune in cui vivo l’amministrazione organizza ogni domenica iniziative con il coinvolgimento dei cittadini e tutti insieme rendono pulito ogni angolo del loro territorio, una forma di coinvolgimento che qui non vedo”.

Per chi torna, e sono soprattutto i giovani, è come vedere una cartolina che di anno in anno invecchia sempre di più, scolorisce con il tempo.

Ecco perché nasce Riabilitiamo Messina, per chi crede nella forza di chi si rialza dopo tutte le cadute.

Rosaria Brancato