L’Armageddon dell’Ato contro la zanzara tigre, costato 454.000 euro

Correva l’anno 2007 d.C. quando l’Ato 3, temendo il ripetersi di una delle dieci piaghe d’Egitto (precisamente la terza) con l’imminente arrivo delle zanzare tigre, decise che no, non si sarebbe fatta sconfiggere da un nemico così potente senza prima combattere con ogni mezzo. Certo, i nostri guerrieri erano consapevoli che avrebbero forse perso qualche battaglia ma, poiché quando si è nel giusto il bene trionfa sempre sul male, l’Armageddon finale l’avrebbero vinto loro. Fu così che decisero di dotarsi di tutte le armi necessarie per sterminare stuoli di zanzare tigri, nefaste quanto le piaghe dell’antico Egitto, pronte a sferrare l’attacco finale in riva allo Stretto. Dal 2007 al 2009 la guerra santa contro gli insetti di Satana è costata ben 454 mila euro, ma alla fine, grazie al cielo, nessuna zanzara tigre si è più azzardata a volare dalle nostre parti ed anzi, da fonte certa, risulta che si son passate la voce tra zanzare e affini, pappataci compresi, che a Messina c’è una base militare da fare invidia alle più raffinate potenze mondiali pertanto è bene stare alla larga. Tra gli stuoli di zanzare fanno ancora paura i racconti degli interrogatori subiti a Messina, prima dell’esilio a Caltanissetta e Trapani, per evitare di finire in un campo di raccolta a Ganzirri. Siamo infinitamente grati ai nostri eroi per averci liberato di quel fastidioso animale che nessun Raid, zampirone, pantofola, giornale o piastrina che dir si voglia, sarebbe riuscito a sterminare.

La raffinata strategia di combattimento è però legata ad un accurato studio delle abitudini, dei costumi, delle tendenze e delle simpatie dell’animaletto. Se vuoi sconfiggere il tuo nemico infatti, devi imparare a conoscerlo. Ecco perché l’Ato 3, secondo i dati raccolti dal consigliere comunale dei Progressisti democratici Daniele Zuccarello, ha speso, solo nel 2007, oltre 42 mila euro per consulenze esterne. Qualcuno potrebbe obiettare che, probabilmente, consulenze da 42 mila euro per decidere come uccidere le zanzare sono un po’ eccessive, ma evidentemente chi obietta non conosce il caratteraccio delle bestioline: sono ossi duri, non si lasciano abbattere da una spruzzatina, ci vuole di più, devi colpirle nell’orgoglio e convincerle ad andarsene da sole. Ecco perché servono i consulenti, che hanno studiato accuratamente il carattere di zanzare, blatte, topolini, uccel di bosco, uccelli di rovo e rane. Il servizio di lotta e sorveglianza contro la zanzara tigre è costato, sia nel 2008 che nel 2009, 18 mila euro. Per fare solo un esempio, tra redazione della perizia per il servizio controllo e gestione della zanzara e l’assistenza tecnica al servizio stesso son serviti 15.500 euro. Ma non basta, serviva anche un dvd, costato 8 mila euro, e ci riferiamo alla sola realizzazione. Probabilmente il costo è lievitato per pagare le zanzare normali che hanno fatto da comparse nel video e si sono immolate per la causa fingendo di stramazzare al suolo. Ma il metodo infallibile escogitato dall’Ato per cancellarle resterà un mistero come la formula della Coca-Cola. Quando Daniele Zuccarello ha chiesto di vedere il Dvd della campagna gli è stato risposto che è scomparso, probabilmente trafugato da qualche spia nord Africana per poter copiare il sistema. A sparire, oltre ai temibili insetti e al dvd è stata anche l’informatizzazione della zanzara tigre affidata per 28 mila euro alla Cooperativa Progetto sociale. Per la verità non si comprende l’obiettivo dell’informatizzazione, probabilmente l’idea era quella di identificare una per una le zanzare e catalogarle per inserirle in un archivio informatico. Del resto, non si sa mai, ne schiaccio una sulla parete di casa voglio sapere chi sono i suoi antenati. Oppure, qualora ad un controllo fossero risultate senza documenti, sarebbero state rispedite nella loro patria d’origine. Gli uffici dell’Ato sono strani, perché non c’è traccia neanche del Sit, una sorta di servizio informatico territoriale, pagato 14 mila euro senza conoscerne i benefici , il funzionamento e soprattutto perché la società necessitava del Sit.

Se le somme finora riportate riguardano “il cervello” della strategia d’annientamento, ci sono poi le risorse destinate al “braccio armato”, ovvero alle cooperative che hanno dovuto “fare materialmente il lavoro sporco”. Ebbene sì, qualcuno doveva pur farlo. Nel 2007 alle coop, in affidamento diretto, sono andati 182.728,00 euro, mentre nel 2008 la cifra, ad esempio, è lievitata a 193.362, 29 euro. Da sottolineare che lo sterminio della zanzara tigre, per motivi climatici, è limitato a due mesi l’anno, poiché raramente l’esserino, per quanto famelico, sopravvive ai rigori dell’inverno e, quand’anche fosse sfuggito all’occhio attento delle truppe Ato è probabile che non avrebbe visto le luci di Natale. Tra le cooperative e le ditte specializzate nell’Armageddon anti-zanzare figurano la Global service (con due affidamenti diretti, uno da 135 mila euro ed un altro da 154 mila euro), la Progetto sociale ( 24 mila euro), Pulizenith (un affidamento da 23.203 euro ed uno da 11.156 euro per uccidere quelle che si nascondevano nelle ville e nei cimiteri), la Folgoratti (28.240 euro) la Zucchet Master (12.204 euro).

Insomma, tra consulenze, video, azione armata, lo sterminio ci è costato in due anni quasi 500 mila euro, ma siamo riusciti a far sì che nessuna zanzara tigre si azzardasse più ad avvicinarsi anche solo al porto.

Se in Egitto, nell’era di Mosè avessero avuto i nostri mezzi, le nostre risorse e le nostre menti strategiche, le piaghe si sarebbero fermate a tre e dopo la vittoria sulle zanzare, le mosche e le cavallette ci avrebbero pensato un po’ prima di accanirsi sul popolo ebreo.

Nei giorni scorsi ho letto che alcuni biologi hanno lanciato l’allarme perché il 2014 rischia di essere, causa clima, l’anno degli insetti. Pare che le più temibili siano le zecche. Tranquilli, dalle nostre parti ormai non temiamo più nulla. Zecche, zanzare o moscerini che siano, basta andare a guardare l’archivio informatizzato costato 28 mila euro per scoprire il punto debole e colpire. Mannaggia, l’informatizzazione è scomparsa. Peccato. Vorrà dire che ci armeremo di pantofole, perché si sa,l’Armageddon, leggendaria battaglia finale è una sola. Irripetibile.

Rosaria Brancato