L’ordinanza anti-tir resta in vigore: il Tar Catania respinge la richiesta di sospensiva della Caronte & Tourist

L’ordinanza anti-tir emanata dall’amministrazione Accorinti è salva, almeno per il momento. Il Tar Catania ha infatti deciso di rigettare la richiesta di sospensiva annessa al ricorso presentato dalla Caronte & Tourist (vedi correlato) per chiedere l’annullamento del provvedimento n. 199 emesso dal Comune di Messina il 21 ottobre scorso, che limita l’uso del Porto storico e dalla Rada San Francesco solo in caso di chiusura dell’approdo della zona sud o di un’attesa superiore a 60minuti nella chiocciola di Tremestieri .

I magistrati che ieri, 29 gennaio, si sono riuniti in Camera di Consiglio hanno accolta appieno le «puntuali controdeduzioni dell’Amministrazione intimata» esposte la legale rappresentante di Palazzo Zanca , avv. Arturo Merlo.

«Il ricorso si legge testualmente nell’ordinanza firmata dal presidente Calogero Ferlisi e dagli altri magistrati non appare, allo stato, sorretto da adeguati profili di fondatezza; più in particolare, persuadono le argomentazioni difensive relativa alla corretta applicazione, da parte del Comune di Messina, della disciplina di cui al comma 6, lettera d), dell’art. 2 del vigente Codice della Strada relativamente ai tratti stradali di collegamento delle aree portuali con la rete stradale cittadina».

I giudici amministrativi scrivono, infatti che «occorre comunque tener conto della particolarissima situazione urbanistico-viaria del Comune Peloritano, ed in particolare della contiguità fra il suo centro storico e (ben) due aree portuali caratterizzate da notevole flusso di traffico veicolare pesante da e verso le stesse», evidenziando altresì che «allo stato, la situazione – pacifica in atti – di parziale inutilizzabilità dell’approdo di Tremestieri, determinando il ricorso alla utilizzazione in deroga ai divieti di transito nei tratti indicati dai provvedimenti impugnati, lascia sostanzialmente in vigore un regime di circolazione degli autoveicoli pesanti non differente da quello precedente».

Nell’ordinanza del Tribunale amministrativo sezionale di Catania viene inoltre puntualizzato che, «secondo quanto dedotto dal Comune resistente, la ricorrente, quale socio della Terminal Tremestieri Spa opera anche sull’approdo di Tremestieri, con conseguente interesse sostanziale all’implementazione dell’attività di tale approdo» e che comunque «in relazione alle doglianze dedotte avverso la nuova gestione delle “deroghe” ai divieti di circolazione, affidate alla predetta Societa Terminal Tremestieri Spa, il ricorso non risulta alla stessa notificato». I magistrati,dunque, evidenziano un vizio di forma, ma anche una sorta di “schizofrenia” della Caronte& Tourist, che fa la guerra anche a se stessa .

Il presidente Calogero Ferlisi (bizzarro caso di omonimia con il comandante del Corpo di Polizia di Messina, che sull’ordinanza dei tir si è “giocato” la carriera, con il trasferimento all’Avvocatura) rigetta quindi la domanda cautelare, in attesa di entrare nel merito del ricorso .

Il Comune vince così la sua prima battaglia legale , ma la guerra è ancora lunga e gli avversari da sconfiggere son ben tre: oltre dalla società di navigazione, infatti, l’ordinanza emanata dal sindaco Renato Accorinti per liberare Messina dalla schiavitù dei Tir è stata impugnata anche da Aias , l’associazione degli autotrasportatori, che si è rivolta al Tar del Lazio, e da Rfi. Pure l’ “Aias” come Caronte&Tourist ha chiesto la sospensiva dell’ordinanza e l’udienza si terrà a Marzo. Per il momento, il Comune può tirare un sospiro di sollievo. (Danila La Torre)