Primo giorno del Laboratorio. Ugo Mattei: “Il nostro obiettivo sono le istituzioni generative”

“Il nostro obiettivo sono le istituzioni generative, ovvero forme di governo che traggono beni comuni dal capitale pubblico e privato”. Così il giurista e teorico dei beni comuni, Ugo Mattei nell’intervento realizzato in ambito all’incontro sull’ “Amministrare i beni comuni e le pratiche costituenti per un nuovo diritto", che di fatto segna l’inizio dei lavori del “Laboratorio Messina per i beni comuni e le istituzioni partecipate” , istituito dalla Giunta comunale lo scorso 30 gennaio. L’iniziativa svolta in un Salone delle Bandiere affollato come in poche altre occasioni, è stata suddivisa in una parte mattutina ed una pomeridiana, si è protratta tutto il pomeriggio, concludendosi in prima serata.

“La visione dei beni comuni è volta contro la proprietà privata quanto contro la burocrazia pubblica – ha spiegato Mattei – Pubblico e privato, infatti, lungi da avere logiche diverse, sono complementari. Noi vogliamo realizzare un’altra logica non rivolta al comando e al profitto, ma una logica che diffonda il potere,che includa e non escluda. Questo è il collettivo. Un grande esempio di lotta per i beni comuni è stato, qualche anno fa, il referendum sull’acqua. Questa partita è stata vinta, ma era una partita difensiva. Si deve costruire una dimensione per così dire offensiva per costruire davvero delle nuove istituzioni. I beni sono un dono rivolto a tutti. Il pubblico è un dono e va governato come tale. Il problema di oggi è che abbiamo limitato la democrazia solo al pubblico, ma noi dobbiamo cambiare anche le logiche del privato, cambiando lo statuto societario delle aziende, creare comunità di lavoratori che rispettino il valore d’uso e non si limitino a trasformarlo in valore di scambio. Il nostro compito è creare delle strutture che funzionino per le generazioni future, non solo quando c’è una Giunta come quella di Accorinti, ma anche quando ci sarà il prossimo Genovese”.

Ai lavori della giornata hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco, Renato Accorinti, gli assessori comunali, all'autogestione dei beni comuni, Daniele Ialacqua, ed al patrimonio, il vicesindaco Guido Signorino, uno degli esperti nominati per il Laboratorio, l’architetto Luciano Marabello, consigliere comunale, Luigi Sturniolo, della commissione consiliare sui Beni Comuni, l’ingegnere Capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, oltre a diversi rappresentanti di varie realtà territoriali, dal Teatro Pinelli a Valle di Roma, passando per l’ex asilo Filangeri di Napoli – incisivo l’intervento della rappresentante Anna Fava – Distretto 42 – Municipio dei Beni Comuni Pisa; SALE, Morion, di Venezia; Macao di Milano e l’immancabile Movimento No Muos. Parallelamente, nella stessa giornata, è stato eletto il nuovo presidente della X commissione consiliare sui beni comuni, Pierluigi Parisi, che sostituisce la collega Daniela Faranda.

Nel corso del seminario, che ha rappresentato anche una vera e propria celebrazione della nascita del Laboratorio, ne sono stati definiti gli obiettivi, primi tra tutti la redazione di specifiche proposte da sottoporre alla Giunta ed al Consiglio Comunale in materia di realizzazione e di riforma di istituzioni partecipative del Comune di Messina, per la configurazione di un percorso di democrazia partecipativa e diretta relativo alla determinazione ed all'attuazione delle politiche di indirizzo a livello locale; la mappatura e la pubblicizzazione del patrimonio immobiliare, agricolo, la rimodulazione degli usi civici. Tutto questo per restituire alla città parti del proprio patrimonio abbandonate e realizzare una proposta di Giunta riguardante la progettualità del Comune relativa a parti del patrimonio immobiliare di enti e privati, con la possibilità di sperimentazione d'uso attraverso progetti di riuso e riprogettazione a titolo non oneroso e a tempo determinato e di auto recupero ed autogestione.

Quella dei Beni Comuni – ha spiegato l’assessore Ialacqua – è un idea che viene da lontano. Dalle varie battaglie territoriali che si sono svolte per l’acqua pubblica, per il No Ponte, per il diritto alla casa. In questa città sono stati gettati i semi molto tempo fa e quello che viene fatto oggi è in relazione con gli ultimi vent’anni di storia. Dall’occupazione che diede vita al Fata Morgana – recuperando gli ambienti dell’ex Istituto Dermoceltico – alla pulizia delle spiagge organizzata a luglio, il filo conduttore è sempre quello della cura partecipata del territorio. Ora noi dobbiamo pensare ad un nuovo modo di governare il territorio, auspico che questo laboratorio serva anche, in tal senso, a snellire le pratiche burocratiche che spesso e volentieri scoraggiano ogni iniziativa. La prima domanda che rivolgo al forum è proprio questa: come si può agevolare la partecipazione?”

Domande a cui tutta la città, tramite il Forum del Laboratorio, è chiamata a rispondere, proponendo, nello stesso tempo, soluzioni e progetti per la cura e il recupero del territorio. Le adesioni al Forum vengono raccolte a partire dalla giornata di oggi. In attesa della piattaforma per le adesioni online – prevista per Maggio – le domande possono essere presentate nel frattempo, tutti i mercoledì pomeriggio nei locali dell’assessorato preposto. La prima iniziativa del nuovo organismo partecipativo sarà l’incontro con le circoscrizioni. Entro Aprile si svolgerà il primo incontro del Forum aperto, mentre a fine Giugno si terrà l’incontro con tutte le amministrazioni che hanno accettato di sottoscrivere il Protocollo d’Intesa per i Beni Comuni promosso dal Comune di Messina. insomma, dopo tante esperienze territoriali, parte da oggi il percorso istituzionale per la creazione di una “terza via” tra pubblico e privato e la rimodulazione di un nuovo diritto. (Eleonora Corace)