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Messina. Biblioteca dell’Università, finalmente può partire il restauro

MESSINA – Contratto firmato. Possono partire i lavori per il restauro conservativo e il consolidamento dell’ex Biblioteca regionale di via dei Verdi, all’interno del polo centrale dell’Università.

Chiusa dal 1997, solo a novembre 2015 è stato pubblicato il bando da 3 milioni e 300mila euro, di cui 2 milioni 250mila a carico dell’Università e 1 milione 50mila a carico della Regione.

Ma ci sono voluti ancora tre anni e mezzo prima di arrivare alla firma del contratto e, quindi, all’avvio dei lavori. Tutto rientra in un progetto più ampio, l’ateneo ha stanziato totalmente 6 milioni e 900mila euro, per la realizzazione di un polo librario che comprenderà i volumi del settore giuridico.

In un primo momento, era prevista la condivisione con la Biblioteca regionale, oggi suddivisa in tre sedi. Invece il patrimonio librario regionale avrà una nuova sede ma non in via dei Verdi, poiché la Sovrintendenza ha rinunciato ad utilizzare questi locali.

Francesco Bonanno (direttore generale Unime), Salvatore Cuzzocrea (rettore Unime), Gaetano Armao (vicepresidente Regione e assessore all’economia), Giovanni Moschella (prorettore vicario Unime)

IL PROGETTO ORIGINARIO PARZIALMENTE RIMODULATO

Al piano cantinato previsto un tunnel sotterraneo per collegare l’intero sistema di deposito librario, con speciali apparecchiature per il trattamento e la conservazione dei fondi antichi (i libri di maggiore pregio). Al piano terrà previsto il front office, insieme agli uffici di catalogazione ed accettazione di prestito e distribuzione. Al primo piano, due aule didattiche con atrio libero per la fruizione studentesca e un’ampia area lettura. Al secondo piano predisposta una doppia area di consultazione, con spazi specifici per i ricercatori. Al piano superiore una sala per la consultazione dei fondi antichi, tramite un collegamento con le zone di deposito e uno spazio di volta in volta adattabile alle esigenze (convegni, mostre, assemblee). Sul terrazzo, un punto caffè-ristoro con anche un velario per la lettura all’aperto. Il 60 % dell’edificio dovrebbe essere aperto al pubblico, il 30 % per depositi e locali di supporto riservati al personale, il 10 % per locali tecnici e collegamenti.

Alla luce della scelta della Regione di trovare un’altra sede, però, l’Università di Messina ha allo studio una parziale rimodulazione del progetto originario.