Il Museo di Messina compie 100 anni, ed è pronto a mettersi al centro di un’idea di città

La Filanda Mellinghoff è pronta: adeguata con un milione 373 mila euro di fondi europei, è praticamente fruibile. E sarà pronto addirittura in anticipo sui tempi di consegna il nuovo museo, costato poco meno di due milioni di euro di allestimento. Il Museo di Messina non è più in un cantiere ma uno spazio espositivo e di conservazione adeguato ai tesori che custodisce, e che ora potrà valorizzare al meglio. Con questo bilancio il direttore Caterina Di Giacomo ha aperto il centenario del Museo regionale di Messina M. Accascina. Visibilmente soddisfatta, il direttore ha accolto insieme all'architetto Gianfranco Anastasio, responsabile dei due progetti, l'assessore regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura.

"Il progetto è partito nel 2010 – ha spiegato l'architetto Anastasio – un poco in ritardo come in tutta la Regione rispetto al previsto sono poi stati avviati i cantieri. In trenta mesi abbiamo completato". "Abbiamo un decimo dei fondi rispetto al 2006, 120 milioni di euro da spendere in Sicilia per i Beni Culturali, ha spiegato l'assessore Purpura – ma rispetto al passato abbiamo stabilizzato le nostre istituzioni. Adesso dobbiamo costruire quello che ci manca: dobbiamo mettere in rete i nostri musei, fare della conservazione e valorizzazione dei beni culturali il polo centrale dell'offerta turistica siciliana".

d è questa la scommessa che da oggi aspetta il direttore Caterina Di Giacomo, che in questi ultimi anni ha tirato le fila del lavoro svolto chi l'ha preceduta, Giovanna Maria Bacci, ma soprattutto ha preso le redini dell'ottimo staff museale, lavorando ai progetti insieme alla soprintendenza.

L'assessore Purpura ha fornito i numeri del turismo che passa da Messina, in particolare il crocierismo, ancora lontano dal Museo, anche se nell'ultimo anno proprio il lavoro della Di Giacomo è riuscita a invertire la tendenza, intercettando una parte di quel flusso turistico, attratto dai due Caravaggio che il mondo ci invidia, e che da quest'anno potrà finalmente vedere anche tutti gli altri tesori, esposti al meglio negli spazi molto più ampi del nuovo museo.

Intercettare i flussi di traffico, offrire una offerta culturale ai turisti non è però la vocazione principale del museo, né può esserlo di quello di Messina. "Il Museo deve essere al centro di una idea di città – ha ricordato l'architetto Anastasio – al centro di una rete dove gli altri punti sono la stazione marittima, l'area della Dogana, i tanti gioielli ai piedi delle colline".
Nello spazio espositivo completo si snoderà quindi un percorso espositivo suddiviso in 9 settori – differenziati cromaticamente – entro cui saranno distrbuite temporalmente le opere, dal Medioevo al Settecento Messinese. Al loro interno troveranno posto le diverse aree tematiche: dalle iscrizioni arabo normanne, ad avvio di percorso, passando per i capitelli del Duomo, che si affacceranno su una "cappella" riservata ad Antonello di Messina. Ampia la zona riservata alla produzione montorsoliana, pero poi passare a Caravaggio ed ai caravaggeschi.