L’occhio della Prefettura resta su Palazzo Zanca: nuova nota indirizzata al Ministero e alla Regione

La situazione economico-finanziaria di Palazzo Zanca resta sotto la lente d’ingrandimento della Prefettura. Il Comune è ancora senza bilancio di previsione 2015, solo ieri il direttore/segretario Antonio Le Donne ha dettato un cronoprogramma che dovrebbe portare alla presentazione di ben tre bilanci in un mese e mezzo. Si dovrebbe iniziare sabato 19 marzo con l’approvazione in giunta dello schema di bilancio 2015/2017 per arrivare all’ultima tappa fissata per il 27 maggio con la rimodulazione del piano di riequilibrio richiesta dal Ministero lo scorso ottobre. Di certo però non bastano le buone intenzioni messe nero su bianco dal direttore Le Donne per allontanare le ombre dei gravi rischi a cui sta andando incontro Palazzo Zanca non avendo ancora approvato il bilancio di previsione dello scorso anno, né tantomeno per cancellare le inadempienze che si continuano a perpetrare sul fronte della gestione economico-finanziaria.

Sull’argomento il Palazzo del Governo ha puntato i riflettori già da settimane, basta ricordare che il prefetto Stefano Trotta aveva convocato il presidente dei Revisori dei Conti Dario Zaccone all’indomani dell’annuncio delle sue dimissioni, e in questi ultimi giorni è stata sempre più palese la presenza di un occhio che dall’alto sta monitorando cosa accade al Comune. Tanto che ci sarebbe una nuova nota che il prefetto Trotta ha indirizzato al Ministero dell’Interno e all’Assessorato regionale Enti Locali. Il documento non è transitato da Palazzo Zanca, ma le voci di corridoio che si stanno rincorrendo in queste ore danno per assolutamente certa la nuova nota che dalla Prefettura di Messina è stata indirizzata a Roma e Palermo.

Una nota in cui si fa presente l’attuale situazione di stallo economico-finanziario e di inadempienze che si continuano a registrare, sia sulla mancata approvazione del previsionale che sul piano di riequilibrio. Nota che riprende e fa suo lo scottante documento che una decina di giorni fa i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo avevano indirizzato a tutti gli organi competenti per mettere in luce una lunghissima serie di criticità che avrebbero viziato la procedura seguita dall’Amministrazione Accorinti per arrivare all’approvazione del piano di riequilibrio (VEDI QUI). I due consiglieri avevano ricostruito tutto il percorso compiuto attraverso gli atti amministrativi esitati dalla giunta di Palazzo Zanca, arrivando ad una conclusione: «Sono stati utilizzati riferimenti normativi non pertinenti e il ripetuto ritardo nella produzione degli atti avrebbe assunto così il carattere di un'azione dilatoria finalizzata a non dichiarare lo stato di evidente dissesto finanziario dell'ente che le norme in vigore avrebbero obbligato a riconoscere».

Ricostruzione che evidentemente non è passata inosservata agli occhi del Prefetto Trotta che ha deciso di far arrivare tutto sui tavoli del Ministero e della Regione, anche per capire chi deve prendere eventuali provvedimenti, visto che Messina è sottoposta non solo al TUEL, il Testo Unico Enti Locali, ma anche all’Orel, l’Ordinamento amministrativo degli enti locali nella regione siciliana. E visto che tutto continua a rimanere immobile nel silenzio di un Ministero che intanto da due anni tiene fermo il piano di riequilibrio di Messina.

Nella stessa nota il Prefetto inserisce anche le due interrogazioni parlamentari della deputata Pd Michela Rostan. Tre documenti dai quali emerge evidentemente una nitida fotografia che il Prefetto ha deciso di mettere sotto gli occhi di Ministero e assessorato regionale che fino ad oggi, evidentemente, hanno fatto finta di non vedere cosa accade all’interno del Comune della città dello Stretto.

Francesca Stornante