Eller: «Sono a disposizione di Cuzzola. E sul dissesto…»

«Lo conosco, è una persona in gamba. In questi giorni ho tifato per lui». Così l’ex assessore al bilancio Luca Eller Vainicher, che veste oggi i panni del coordinatore provinciale dei "Procuratori dei cittadini" all'interno del movimento civico CittadinanzAttiva, commenta la nomina del suo successore, il reggino Vincenzo Cuzzola.

«Mi sono messo a sua completa disposizione qualora avesse bisogno di informazioni», fa sapere Eller, che di Cuzzola è anche collega nell’ambito dell’attività di consulenza e formazione svolta con il Centro Studi Enti Locali di Pisa.

Venerdì mattina, il neo assessore verrà presentato ufficialmente alla stampa dal sindaco Renato Accorinti, ma già ha iniziato a prendere confidenza con il palazzo e con il personale. Di fronte a lui un obiettivo impegnativo, per qualcuno addirittura proibitivo: portare a compimento il percorso di risanamento dei conti del Comune, indissolubilmente legato a quel piano di riequilibrio 2014 – 2023 che da settembre giace – nella sua quinta versione – presso la sottocommissione ministeriale in attesa di un giudizio.

Ma che situazione contabile e finanziaria trova il nuovo assessore al bilancio? Nessuno può saperlo meglio di Eller, che per ultimo ha scandagliato i numeri di Palazzo Zanca.

«Sulla base della documentazione, il Comune è scivolato in un’area di dissesto e deve ancora lavorare tanto». Dissesto è la parola più odiata dalla giunta Accorinti, ma Eller continua ad usarla perché è convinto che per l’ente il rischio sia ancora dietro l’angolo, soprattutto alla luce del fatto che la proposta di spalmare in trent’anni il debito inserito nel piano è rimasta su carta e non si è concretizzata. La manovra finanziaria decennale è imbottita di centinaia e centinaia di milioni di euro di debiti e ripagarli in 10 anni è un’impresa assai difficile, come peraltro dimostrano i disallineamenti emersi nel 2015, pari a oltre 7milioni di euro, e quelli ipotizzati dai revisori dei conti per l’annualità 2016, pari a circa 13 milioni di euro.

«C’erano delle cose che secondo me andavano fatte in un certo modo, ma non mi hanno voluto ascoltare», racconta ancora l’ex assessore toscano, che individua nei debiti fuori bilancio il tallone d’ Achille del Comune di Messina: «Manca una ricognizione precisa relativamente all’annualità 2015, sarebbe stato necessario chiamare una squadra di esperti per far venir fuori tutti i debiti e fare chiarezza sulla massa debitoria. Non bisogna pensare solo a quellicheceranoprima ma ananche a quellichecisarannodopo».

Per Eller il Comune è tutt’altro che salvo e «bisogna continuare la terapia». L’ex badante, poi, non fa mistero di non condividere certe narrazioni sul dissesto come causa di tutti i mali, precisando peraltro che «se il dissesto c’è non si può nascondere ma bisogna dichiararlo, come prevede la legge».

«Nel 2013, il sindaco – afferma Eller – ha fatto bene a proseguire sulla via del piano di riequilibrio già intrapresa dal commissario Croce, ma dopo un anno avrebbe dovuto chiedersi se quel percorso stava funzionando davvero. E invece solo quando sono arrivato io in giunta ho preteso che venisse fatto un monitoraggio sul piano per verificare quali risultati erano stati raggiunti». Ma poi – continua Eller – chi sono questi creditori del Comune che vanno tutelati? Bisognava mettere sul piatto della bilancia un centinaio di creditori da una parte e 240mila cittadini dall’altra. Cos’era giusto scegliere?». Per Eller lasciare a tre commissari il compito di occuparsi del pregresso chiudendo le transazioni con i creditori e contestualmente occuparsi della città senza quel macigno di debiti e grane che bloccano l’attività amministrativa in attesa di risposte da Roma sul piano non sarebbe stata la peggiore delle disgrazie.

Eppure, nonostante le sue convinzioni, l’ex assessore – come lui stesso ci tiene a precisare – ha seguito tutti gli input politici che sono arrivati alla giunta Accorinti: «grazie al mio lavoro siamo riusciti a non tagliare le risorse dei servizi sociali; abbiamo stabilizzato i precari; abbiamo aggiornato il piano di riequilibrio senza smontare la precedente versione; abbiamo pagato il salario accessorio ai dipendenti; e abbiamo recuperato somme dalle pieghe del bilancio».

C’è un’altra volontà della giunta Accorinti alla quale Eller si è piegato per non entrare in conflitto con sindaco e colleghi: creare una nuova società dei rifiuti totalmente pubblica, nonostante lui fosse dell’idea che bisognava coinvolgere i privati, procedendo con gara pubblica.

Alla fine però, nonostante gli obiettivi portati a casa ed i compromessi raggiunti per il quieto vivere, il matrimonio tra la giunta Accorinti ed Eller è riuscito a durare solo pochi mesi: «quando continuamente ti dicono “se non ti piace quella è la porta”, poi succede che quella porta la varchi davvero».

Danila La Torre