La svolta: ecco le tre etichette delle vere birre nostrane. Simbolo di una Messina che ce l’ha fatta

Un simbolo e una grande lezione di vita. Simbolo di una Messina che ce l’ha fatta, che si è rimboccata le maniche e ha alzato la testa nonostante tutto, simbolo di chi ha deciso di contare sulle proprie forze e che ha anche saputo chiedere aiuto, simbolo di una città che è viva, sa essere solidale e sa sostenere le sue forze positive e le sue eccellenze. La lezione di vita ce la lasciano quando invece li guardi negli occhi e vedi che sanno emozionarsi e riescono a trasmettere quell’emozione a chi sta intorno a loro. La lezione di vita sta nel fatto che ci hanno insegnato che “famiglia”, “lavoro”, “sacrificio”, “unione”, “solidarietà” non sono solo belle parole ma sono valori importanti da esercitare ogni giorno nella vita quotidiana. E hanno dimostrato che uniti si vince. Sono i 15 del Birrificio Messina, 15 uomini e donne che sabato pomeriggio hanno tagliato uno dei traguardi più significativi di questo lungo cammino iniziato due anni fa, quando dalle macerie di una vertenza occupazionale lunga e tormentata hanno deciso che dovevano dare una svolta al loro destino. Hanno affrontato e superato difficoltà infinite e ieri hanno presentato alla città le loro creature.

Tre nuove etichette e una quarta in cantiere che sarà scelta dai messinesi. Tre nuove etichette che forse sono il vero punto di rottura con il passato. Il Birrificio Messina è pronto a portare le sue birre sulle tavole messinesi. Per la produzione si dovrà attendere l’autunno, ma intanto da un salone degli Specchi affollatissimo hanno lanciato le tre uniche e vere birre di Messina.

Ci saranno la DOC 15 birra lager luppolata e la CRUDA DOC 15 dal gusto fruttato e con i profumi del malto. Hanno scelto di chiamarle così perché i prodotti che vogliono creare saranno “doc”, di eccellenza, mentre il 15 è il loro numero, sono loro i 15 che ci hanno creduto, che non si sono arresi e ce l’hanno fatta in mezzo a mille difficoltà. Poi ci sarà anche la punta di diamante: la BIRRA DELLO STRETTO. Sarà lei la nuova birra messinese. Le etichette sono state create dal grafico Salvo Fazzica, nipote di uno dei 15.

«La Birra dello Stretto è dedicata alla città che ci è sempre stata vicina e molto solidale nei nostri confronti –spiega Mimmo Sorrenti, presidente della cooperativa. Le etichette che abbiamo creato rappresentano la nostra voglia di riscatto e di rivincita. Speriamo di essere simbolo di una città che non si vuole arrendere e che ce la può fare».

La quarta etichetta sarà scelta attraverso il concorso di idee "La Birra della tua Terra", lanciato nei mesi scorsi dai giovani dell’associazione Terra Nostra. Un concorso che ha raccolto numerosi progetti ed elaborati che adesso saranno valutati per giungere alla scelta di quella che sarà la quarta birra del Birrificio Messina.

La festa che si è celebrata nel salone degli Specchi ha avuto il sapore del riscatto in attesa di conoscere quello delle uniche vere birre di Messina. Del passato vogliono portare dietro solo l’esperienza, la competenza e la professionalità che hanno tentato in tutti i modi di non disperdere quando hanno provato a salvare quello stabilimento in via Bonino in cui sono cresciute generazioni di mastri birrai messinesi. “Mio nonno faceva la birra, mio padre faceva la birra e io voglio continuare a fare la birra” ha detto Mimmo con la voce rotta dall’emozione che non si placa mai. Soprattutto quanto attorno c’è tanta gente, unita dalla voglia di festeggiare un momento che è di tutti, non solo di questi 15 imprenditori, operai, tuttofare.

Alla presentazione sono intervenuti il presidente dell’Irsap Alfonso Cicero, determinante nel reperimento dei due capannoni della zona Asi di Larderia; il sindaco Renato Accorinti; Damiano Li Vecchi per l’assessorato regionale alle Attività produttive; il segretario generale della Camera del lavoro Cgil Lillo Oceano; Franco De Francesco, oggi alla Camera di Commercio ma vicino ai 15 perché li ha seguiti passo passo quando era a capo dell’Ufficio Provinciale del Lavoro; i deputati regionali Filippo Panarello del Pd che è sempre stato in prima linea sui tavoli regionali e Valentina Zafarana del Movimento 5 Stelle che nei mesi scorsi ha dato un suo piccolo contributo economico grazie al microcredito attivato fai grillini siciliani.

La conferenza stampa di ieri però è servita ad annunciare anche un altro importante appuntamento per i 15 lavoratori/imprenditori: due giorni all’Expo di Milano per portare oltre lo Stretto il nome del Birrificio Messina, la storia di una cooperativa che è partita da zero e oggi sta solo aspettando che arrivino i macchinari che trasformeranno i capannoni nella zona Asi di Larderia in un vero stabilimento. Insieme alla Fondazione di Comunità di Gaetano Giunta, nelle giornate dell’8 e 9 luglio, saranno ospiti del padiglione Kip International School dell’Expo dedicato al tema “Nutrirsi di Giustizia”.

I 15 soci della cooperativa vogliono dire grazie a chi in questi due anni li ha aiutati e sostenuti con grande spirito di solidarietà perché ha creduto in questa sfida, come chi c’era ieri, ad esempio l’ex capo del Genio Civile Gaetano Sciacca, l’ex presidente del Consiglio comunale Pippo Previti, il comandante della Stazione Carabinieri Arcivescovado, i presidenti dei quartieri che hanno donato i loro gettoni di presenza per dare il loro piccolo contributo al Birrificio, Alessandro Turchi e la crew Space Donkeys che ha curato il video che li presenterà all’Expo.i tanti amici trovati sul cammino. Si sono ritrovati accanto una squadra di professionisti: il geometra Domenico Gemelli e gli ingegneri Natale Jeni e Roberto D’Andrea che hanno curato gli iter di progettazione, messa a norma e certificazioni dei capannoni; l’avvocato Luisa Carrozza che, come loro stessi raccontano, è stata la madrina di questa cooperativa e li ha accompagnati per mano in ogni passo; i dottori Renato Brecciaroli di Medicina del Lavoro, Milena Lisa e Maria Cristina Romeo in prima linea per l’aspetto della sicurezza nei luoghi di lavoro; il commercialista Paolo Scilio.

Un pensiero speciale lo rivolgono naturalmente a Gaetano Giunta e alla Fondazione di comunità: «Per noi è stato come un fratello ed è stato la colonna portante del reperimento dei finanziamenti che hanno permesso che il nostro sogno potesse concretizzarsi» dice Mimmo Sorrenti. Un grazie particolare anche ad Elio Azzolina, ideatore del piano finanziario del Birrificio Messina che ha affrontato uno dopo l’altro i tanti problemi sorti per strada per quanto riguardava i finanziamenti: «Senza di lui non saremmo qui, ci ha dato più coraggio degli altri». E ovviamente a chi c’è stato nei momenti più duri della lotta per non perdere il lavoro, la Cgil di Messina con il segretario generale Lillo Oceano, il segreario della Flai Cgil Giovanni Mastroeni e Graziella Giacobbe.

Il loro grazie va anche a tutti gli Enti e le Istituzioni che in questi due anni non hanno fatto mancare supporto e vicinanza: Legacoop, Irsap, Prefettura, Confindustria, Genio Civile, Camera di Commercio. E poi anche a chi ha reso possibile finanziariamente questa operazione: Cooperazione Finanza Impresa, Coopfond, IRCAC, Banca di Credito Cooperativo Antonello da Messina, SEFEA, Finvals Srl e Unicredit Leasing.

Un grazie dovrebbe però dirlo la città intera a loro. Grazie per averci ridato la speranza.

Questa la squadra dei 15 del Birrificio Messina:

Mimmo Sorrenti – presidente della coop e “tuttofare”

Francesca Sframeli – vicepresidente, si occuperà di amministrazione

Agata Scaglione – amministrazione

Santo Puleo – operatore macchine

Santo Mastronardo – addetto al confezionamento

Placido Ruggeri – operatore macchine

Carmelo Frassica – operatore macchine

Rosario Rinaldi – carrellista

Salvatore Bardetta – responsabile servo mezzi e caldaie

Nicola Mangano – operatore fabbricazione

Adolfo Giordano – operatore fabbricazione

Massimo Bruschetta – operatore fabbricazione

Vincenzo Cannaò – addetto all’elettronica

Giovanni Sorrenti – operatore macchine

Antonio Cagliari – operatore macchine

Francesca Stornante