Ex-Mercato Ittico e Torrente Trapani: nuove ipotesi residenziali all’orizzonte? La IV circoscrizione si oppone

Cambio di distinzione d’uso dell’ex-mercato ittico e procedure di sdemanializzazione di un’area urbana collocata sul torrenti Trapani. Questi i due argomenti su cui l’amministrazione ha chiamato in causa il quartiere per ottenerne i pareri. In entrambi i casi si registra un secco no da parte del consiglio di circoscrizione che, per ragioni diverse, ritiene comunque “i procedimenti assolutamente inopportuni e sconvenienti, sulla base della loro rilevanza strategica, anche alla luce delle conseguenze negativa che produrrebbero per lo sviluppo del territorio”. Vediamo nel dettaglio i due casi e le relative spiegazione del quartiere

EX MERCATO ITTICO
“La necessità di proporre la variante parziale (dell’ex-Mercato ittico) – si legge nella nota a firma dei dirigenti Cucinotta e Caminiti – deriva dalla richiesta del Dirigente del Servizio Dismissioni, nella considerazione che per l’immobile in argomento, inserito nel programma di alienazione e valorizzazione degli immobili di proprietà comunale con deliberazione della G.M dell’1.9.2022, la attuale destinazione urbanistica (ovvero F1,servizi territoriali esistenti di tipo “l” –Uffici Fiera) non è immediatamente compatibile con la prevista utilizzazione dell’immobile” . Secondo quanto sostenuto dagli Uffici l’esame del contesto urbano in cui sono presenti anche edifici di edilizia residenziale-commerciale, potrebbe spingere a procedere con la variante. Una richiesta che non si discosta da quella avanzata negli scorsi mesi per l’altro immobile inserito nel piano di dismissioni, gli ex-Magazzini Generali (anche in questo caso bando di vendita senza alcun esito),
ma che per il quartiere sarebbe utile solo a consentire la costruzione di “residenze ad alto valore di rendita in un’area pregiata della città e, con l’unico obiettivo il reperimento di risorse. Ciò metterebbe da parte un’idea generale di sviluppo della città, non contrattando e non imponendo nulla ai costruttori prossimi venturi, non regolando i pesi tra le necessità economiche e il potenziale strategico di questa meravigliosa area cittadina”. Il quartiere che motiva la propria contrarietà chiedendo un più razionale sviluppo del territorio, chiede la convocazione di una conferenza dei servizi “per uno studio sulla effettiva destinazione d’uso e valorizzazione degli immobili comunali di pregio architettonico o di quelle aree di alto valore strategico e/o di posizione ( tra cui vanno senz’altro annoverati i magazzini generali e il mercato ittico)”.

SDEMANIALIZZAZIONE AREA TTORRENTE TRAPANI PERMUTA
Ma veniamo al secondo caso, anch’esso valutato negativamente dal quartiere, e destinato, così come il precedente, a sollevare non poche polemiche nel caso in cui l’iter dovesse procedere. In questo caso, però, prima di parlare dei fatti recenti, occorre fare un passo indietro. Nell’aprile del 2010, in vista dei lavori per la costruzione dello svincolo autostradale di Giostra (3°lotto), l’amministrazione ha notificato due ordinanze di occupazione di urgenza di alcuni terreni di proprietà della ditta “Immobiliare 4V di Vincenzo Vinciullo&C.Sas”, coinvolto in alcuni casi giudiziari (vedi correlati). Una decisione a cui i titolari dell’impresa, come già precedentemente manifestato, hanno deciso di opporsi. E veniamo ad oggi. L’imprenditore Vincenzo Vinciullo, rappresentante legale dell’impresa, pur ribadendo l’intenzione di voler procedere per vie legali anche per ottenere un’indennità d’offerta considerata congrua all’espropriazione effettuata, intende concedere a palazzo Zanca un’ultima “chance” : “La ditta manifesta pro bono pacis – si legge nella nota inviata al sindaco – la propria disponibilità di massima valutare la congruità di una permuta dei terreni oggetto di esproprio con quelli risultati di proprietà dell’amministrazione e siti in vi Torrente Trapani. La permuta, salvo conguaglio, potrebbe definire bonariamente la cessione del terreno evitando lunghi e defatiganti contenziosi. Pertanto – conclude Vinciullo – nel confermare, allo stato, l’opposizione all’occupazione e all’esproprio, si resta in attesa per dieci giorni di un positivo riscontro. Diversamente si procederà in sede giudiziaria”. L’imprenditore, insomma, detta le condizioni, senza se e senza ma, e palazzo Zanca, visto anche il coinvolgimento del quartiere, valuta l’ipotesi. L’eventuale permuta, infatti, necessiterebbe appunto prima di un procedimento di sdemanializzazione, ed è su questo, senza entrare invece nel merito della vicenda, che gli uffici chiedono parere al quartiere. Ma come anticipato, il verdetto della circoscrizione è negativo, innanzitutto perché l’area “richiesta” dalla ditta, ricade nel delicato territorio del Torrente Trapani che, come ripetuto fino allo sfinimento dal quartiere, anche alla luce delle numerose analisi e relazioni geologiche di tanti esperti (vedi relazione Dipartimento Ingegneri Università, vedi relazione geologo Gambino) non può e non deve subire ulteriori sovraccarichi edilizi. Sebbene si parli di un’area ridtotta, (240 mq), la circoscrizione nella delibera formulata per il parere, evidenzia “che l’Amministrazione, nella del 15 marzo 2012 con cui chiede i pareri competenti per l’avvio della procedura di sdemanializzazione, non ha fornito un’indicazione di massima circa la futura destinazione urbanistica dei terreni oggetto della permuta e/ vendita”. Elemento che, anche alla luce della “linea imprenditoriale” seguita dalla ditta, preoccupa il quartiere. Ecco perché il consiglio ritiene “Inopportuno, sconveniente e intempestivo proseguire con l’iter di permuta e/o vendita dell’area in oggetto, presunto che il richiedente voglia realizzare nuovi insediamenti edilizi”. Ma come si sa, purtroppo, quello della circoscrizione è un parere obbligatorio ma non vincolante. La palla passa ora agli uffici, i fari sono puntati. (E.DEP.)