40 milioni per Messina, la soddisfazione del commissario Croce

“Si è ottenuta una fattiva e positiva azione politico-amministrativa da parte del presidente Crocetta, che desidero ringraziare a nome dell’intera città per aver risposto prontamente agli appelli che gli sono stati rivolti”. E’ il commento del commissario del Comune, Luigi Croce, dopo l’incontro con Crocetta e l’assicurazione del finanziamento da 40 milioni per il Comune di Messina.

“L’anticipazione di 40 milioni di euro che il Governatore ha assicurato – ha proseguito Croce – contribuirà in maniera efficace a superare le criticità che ostacolano e certamente appesantiscono la normale attività di amministrazione del Comune di Messina e che sono state già evidenziate dalla Corte dei Conti e dal Collegio dei revisori”.

Il commissario Croce è ora ottimista: “Sono certo che l’intervento regionale, insieme alle proposte trasmesse al Consiglio comunale, relative ad alcuni correttivi diretti alla riduzione dei costi ed al recupero di somme, al varo del bilancio ed all’attivazione della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, col cosiddetto decreto “salva enti”, potranno, aiutare Messina a superare uno dei momenti più difficili della storia amministrativa della città. Come ho più volte evidenziato alla deputazione nazionale e regionale di Messina, alle forze politiche, sindacali e sociali, ed allo stesso Consiglio comunale occorrerà però – ha detto Croce – la collaborazione e l’impegno di tutti a lavorare positivamente per la città, se si vuole concretamente archiviare la fase congiunturale avendo a cuore le sorti future di Messina”.

Domani, intanto, il Consiglio comunale si riunirà, in seduta straordinaria, per l’approvazione della delibera di attivazione della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi del decreto legge 174/2012. Il provvedimento, che ieri è stato esitato positivamente dalla prima commissione (sette i favorevoli, un contrario ed un astenuto), permetterà di aderire al cosiddetto decreto “salva enti” con criticità di bilancio non altrimenti sanabili, per accedere a una procedura di riequilibrio, che mira ad evitare la dichiarazione di dissesto.
Il provvedimento all’esame del Consiglio sostanzialmente prevede la predisposizione di un piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 10 anni, entro 45 giorni dalla data della deliberazione, in esecuzione delle linee guida indicate nella parte motiva e delle ulteriori direttive, che saranno impartite dal Commissario straordinario e dal Consiglio comunale. Con la procedura che sarà attivata, il Comune di Messina dovrebbe poter disporre di fondi contenuti nel limite massimo di 300 euro ad abitante e, nelle more di approvazione del piano di risanamento, consentire il blocco delle procedure esecutive e la possibilità di accedere ai mutui della Cassa Depositi e Prestiti per il pagamento dei debiti fuori bilancio, oltre a prescrizioni che fanno riferimento alla norma di legge.

Ed esprimono soddisfazione ed anche un ringraziamento per il lavoro che sta svolgendo al commissario Croce, i consiglieri Paolo Saglimbeni, Paolo David, Elio Sauta e Gaetano Saia: “L’impegno della Regione a destinare 40 milioni alla città è un successo di Croce. Siamo certi che il commissario firmerà tempestivamente anche il bilancio previsionale 2012 e si supereranno le criticità rilevate dalla Corte dei Conti. Le prime misure proposte rappresentano solo parte del piano di riequilibro finanziario necessario per ottenere le risorse del fondo di rotazione. Le forze politiche e il Consiglio comunale avranno oltre due mesi di tempo dalla esecutività della delibera per elaborarlo adeguatamente con tutti i suggerimenti del caso. Intanto bisogna valutare le misure di immediata attuazione per superare lo scoglio del 31 dicembre ed evitare il dissesto”.

I quattro consiglieri vogliono fare una sola raccomandazione che riguarda l’Atm: “Bisognerà fare uno sforzo complementare per convincere la Corte dei Conti che la via tracciata (piano industriale, contratto di servizio e Spa) è percorribile al di là delle “presunte irregolarità amministrativo contabili” e delle “ipotesi di presunto danno erariale” segnalate nella relazione a firma del consigliere Melazzo, inviata alla stessa Corte in ottobre, a seguito dell’esposto da lui stesso presentato”.