Messinambiente, arrivano i soldi per gli stipendi

Fino a ieri il rischio era di fare i conti senza l’oste, oggi si rischia che anche contando bene la situazione cambi di poco. Ma, lasciando da parte modi di dire e giochi di parole, andiamo con ordine. I 2.900.000 euro mensili destinanti alla gestione dei rifiuti messinesi, che la Tesoreria centrale aveva congelato a causa della drammatica situazione di Palazzo Zanca, sono stati sbloccati ieri sera e sono subito stati trasferiti nelle casse dell’Ato3. Una prima buona notizia dopo giorni di trepidante attesa e una piccolissima boccata d’ossigeno per un settore che quotidianamente è a rischio emergenza e che, tra Ato3 e Messinambiente, è oberato dai debiti. Intanto a tirare un sospiro di sollievo sono i lavoratori. L’Ato3 ha immediatamente pagato i suoi dipendenti che erano in arretrato di due mesi e soprattutto girato a Messinambiente le somme, 1.600.000 euro, per pagare lo stipendio di ottobre ai 534 dipendenti della partecipata. Stipendio che doveva arrivare entro il 30 novembre, così era stato promesso dopo una mattinata di tensioni e proteste davanti Palazzo Zanca, e che invece è slittato di quasi una settimana a causa dei problemi che ci sono stati con Palermo. Non è certo la soluzione ai problemi dei lavoratori, che nel frattempo stanno maturando anche novembre e che in vista del natale rischiano di non vedere la tredicesima, ma almeno è un salvagente a cui aggrapparsi. Adesso si dovrà capire come ripartire le altre somme. Questa mattina i commissari di Ato3 e Messinambiente, Michele Trimboli e Armando Di Maria, si sono incontrati per discutere quali emergenze iniziare a tamponare. Messinambiente ha debiti con i fornitori, con le finanziarie, con le ditte esterne, deve provvedere al gasolio e alla manutenzione dei mezzi. Non va meglio all’Ato3 che da circa otto mesi non paga la discarica. Di questi 2.900.000 euro, il commissario Trimboli ha già previsto di destinare 600.000 euro per saldare almeno il mese di maggio con la discarica di Mazzarrà ed evitare che possano sorgere nuovi problemi per il conferimento che, in questo momento, non farebbero che aggravare una situazione che è già sul filo del rasoio. Con il resto si provvederà a mettere solo delle pezze qua e la, anche se nei già nei giorni scorsi il commissario Di Maria era stato chiarissimo nel dire che senza nuove entrate Messinambiente rischia di fermarsi nel giro di pochi giorni perché in fondo a quel barile raschiato all’infinito, ormai, non c’è più niente. Si continua a lavorare dunque tra Palazzo Zanca, Messinambiente e Ato. Tutti consapevoli che le difficoltà sono tante e che si deve agire secondo un elenco di priorità ed evitando in tutti i modi di creare le condizioni di una nuova emergenza, considerato che la città non è ancora riuscita ad uscire da quella di due settimane fa, nonostante gli immensi sforzi profusi da Messinambiente. (Francesca Stornante)