Stop al Parco dei Peloritani. I cacciatori: “Evitati sprechi e carrozzone”

“Con la bocciatura della legge d’istituzione del Parco dei Peloritani non ha vinto nessuna lobby ,ha vinto solo la ragione. Abbiamo più volte considerato nelle nostre innumerevoli riunioni che la provincia di Messina e l'intera Sicilia sono gravate da innumerevoli vincoli che superano gia' il 40% della intera superficie dell'isola e che un’ ulteriore chiusura di una superficie di oltre 70.000 ettari avrebbe precluso la possibilità di esercitare il diritto sancito dalla legge dello Stato e da quella della Regione Sicilia. Cosa per cui annualmente versiamo di tasse 380 euro. Ricordo ancora i riflessi positivi sulla economia provinciale che attraverso l'indotto della caccia riesce a conseguire utili risultati. Paragonare semplici sportivi che per passione e non certo per lucro esercitano lo sport venatorio ad una lobby di potenti mi sembra azzardato e pure offensivo.

Più che lobby definirei oggi i cacciatori invece dei cittadini di serie B per il modo in cui vengono messi all’indice come se fossero dei pericolosi criminali. Ricordo ancora che nessun pregiudicato puo' ottenere il porto d’ armi nè detenerle al proprio domicilio. Per ottenere il porto d'armi e la licenza di caccia bisogna superare un severo esame ed eseguire i seguenti esami: Alcol test,droga test, esame psichiatrico ed essere in perfetto stato di salute. Il velato accostamento che si legge tra le righe tra il cacciatore e gli spregevoli incendiari e' semplicemente vergognoso.

Voglio sottolineare che se vi e' qualcuno che ama la natura e la difende e' proprio il cacciatore che in quella natura soddisfa la propria passione nel pieno rispetto della legge e delle regole che la natura stessa impone. Inoltre i terreni attraversati dal fuoco non sono utilizzabili ma interdetti alle attivita' venatorie e danneggiano la flora e distruggono la fauna. Bisogna smettere di considerare il cacciatore come un mostro sanguinario ,mentre i veri mostri ,agiscono spesso indisturbati ,e per commettere un reato non hanno certo bisogno di un porto d’ armi.

Quanto al Parco dei Peloritani si è bloccato un carrozzone politico elettorale che sarebbe costato ai cittadini siciliani non meno di tre milioni di euro l'anno.

Con un presidente, un vice, un cda, dirigenti, funzionari, auto etc. Soldi buttati al vento perche' la maggior parte del futuro parco e' già affidata da anni all’ Azienda forestale siciliana che la gestisce con cura e passione a costo zero per la collettivita'.

Si evitato un ulteriore sperpero di risorse.

ALDO CERRETI V.PRESIDENTE SEZIONE PROVINCIALE CACCIATORI DELL PROVINCIA DI MESSINA